Mortara Nella

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Il Regio Istituto fisico di Via Panisperna. [Ianniello, 2003, p. 22. Fotografia F. Medici].

Nata: 23 Febbraio 1893 (Pisa)

Morta: 1988 (Roma)

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Nata a Pisa il 23 febbraio 1893, Nella era la quarta dei cinque figli del senatore Ludovico Mortara e di Clelia Vivanti. Trasferitasi con la famiglia dapprima a Napoli e poi a Roma, si diplomò al liceo "Ennio Quirino Visconti" della capitale. Dopo aver conseguito la laurea in fisica nel 1916 presso l’Università di Roma, diventò assistente di Orso Mario Corbino, già professore di fisica complementare, indi dal 1918 docente di fisica sperimentale. Nello stesso anno, alla morte di Pietro Blaserna, diventò direttore dell’Istituto fisico di via Panisperna.

I primi lavori pubblicati nel 1917 nel «Nuovo cimento» sulla caratteristica dinamica dei tubi per raggi X, si inseriscono saldamente nel solco della ricerca elettrotecnica portata avanti in quel periodo da Corbino in collaborazione con un altro suo assistente, Giulio Cesare Trabacchi. I due avevano infatti realizzato un dispositivo per la produzione di alte tensioni da utilizzare per alimentare i tubi a raggi X impiegati in radiodiagnostica e radioterapia. Risale sempre al 1917 anche un saggio di Nella sulla «relazione fra tensione e corrente elettrica in un arco» [Giannetto, 2007, p. 108] dal titolo Sulla caratteristica dell’arco cantante nei regimi cui corrispondono diverse emissioni spettrali, scritto insieme con Elena Freda, matematica e collaboratrice del celebre Vito Volterra, padre dell’analisi funzionale, senatore e uomo potente all’interno dell’accademia non solo italiana.

A metà degli anni Venti, le venne affidato l’incarico della conservazione del «Corista uniforme», ovvero il diapason che forniva la frequenza musicale campione e che era depositato presso l’Ufficio del corista internazionale, voluto da Blaserna nel 1885 con sede proprio nell’Istituto di via Panisperna. Il compito del conservatore consisteva nel monitorare l’influenza della temperatura sulla frequenza del corista campione, ossia dedurre il coefficiente di temperatura cui il corista medesimo rendeva la frequenza di 435 Hz.

Alla categoria degli apparati per la rilevazione e l’analisi del suono appartiene pure il «Trasformatore di curve da logaritmiche in lineari e viceversa», uno strumento ideato da Nella per lo studio degli apparecchi destinati alla riproduzione elettrica dei suoni e che oggi si trova nella collezione dell’Istituto superiore di sanità.

Nel frattempo, Corbino, divenuto senatore e pluriministro, aveva contribuito a realizzare condizioni favorevoli per la nascita del gruppo di giovani fisici che ruotava attorno ad Enrico Fermi: i famosi “ragazzi di via Panisperna”.

Inoltre, nel 1923, egli aveva investito risorse umane e finanziarie nella creazione dell’Ufficio del radio, un organismo di promozione e controllo dell’impiego delle sostanze radioattive nella ricerca fisica e in quella biomedica. Situato all’interno dell’Istituto di via Panisperna e diretto da Trabacchi, l’Ufficio, denominato dal 1925 Laboratorio di fisica della sanità pubblica, svolse un ruolo determinante nelle ricerche sulla radioattività indotta dai neutroni intraprese da Fermi a partire dal 1931, fornendo i costosissimi materiali necessari alla sperimentazione medesima.

Quanto preziosa fosse l’attività svolta dall’Ufficio nell’impiego delle sorgenti radioattive a fini scientifici è testimoniato proprio dalla Mortara, la quale, insieme a Trabacchi, ideò alcuni metodi per “tarare” i preparati radioattivi servendosi di camere di ionizzazione, descrisse le proprietà di diffusione del radon e migliorò i procedimenti per la sua purificazione. Oltre a ciò, lavorò agli impianti messi a punto per l’estrazione del radon da una soluzione di cloruro di radio; impianti da lei stessa descritti in un articolo del 1932 pubblicato sulla «Rivista di radiologia e fisica medica».

Due anni dopo, Fermi scoprì la radioattività indotta dai neutroni e la proprietà delle sostanze idrogenate di potenziarla, aggiungendo un tassello fondamentale alle ricerche di fisica nucleare.

È noto come nel 1938 in seguito alle leggi razziali emanate dal regime fascista, in base alle quali docenti e studenti ebrei furono espulsi dalle scuole di ogni ordine e grado, il gruppo di via Panisperna si disperse. Anche Nella venne radiata dall'Università nel 1939 e dalle associazione di cui era membro compresa la Società italiana per il progresso delle scienze.  Lasciata l’Italia, riparò in Brasile, a Rio de Janiero, presso il fratello maggiore Giorgio, già ordinario di statistica all'Università di Milano, che era partito nel gennaio del 1939. La preoccupazione per la famiglia rimasta in patria anche dopo lo scoppio della guerra la convinse a ritornare clandestinamente a Roma nel 1941, ove visse nascosta in un istituto religioso in costante pericolo fino alla liberazione.

Dopo la guerra fu reintegrata all’università e, nel gennaio del 1949, le venne confermata in via definitiva l'abilitazione alla libera docenza in fisica sperimentale che ella aveva ottenuto già nel 1934. In ateneo tenne a lungo il corso di sperimentazioni fisiche al biennio propedeutico dell’Istituto di fisica. Nel 1958 entrò nel Reparto di microscopia elettronica del laboratorio di fisica dell’Istituto superiore di sanità, proseguendo nella ricerca in qualità di assistente di Daria Bocciarelli.

Si è spenta a Roma nel 1988.

Sandra Linguerri
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