La Face Lidia

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Frontespizio de Le malattie trasmesse dagli artopodi, 1942

Nata: 28 Luglio 1891 (Roma)

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Nata a Roma il 28 luglio 1891 da Giuseppe La Face e Sofia Moretti, Lidia si laurea nel 1915 in scienze naturali con il massimo dei voti presso l’Università della sua città. Durante la preparazione della tesi comincia a frequentare il Laboratorio di anatomia comparata diretto dal prof. Giovan Battista Grassi (1854-1925) compiendo ricerche di entomologia agraria, per le quali ottiene nello stesso anno il premio della Fondazione Corsi. Durante la guerra continua a lavorare presso il medesimo laboratorio: risalgono a questo periodo i suoi lavori sull’Aclerda berlese, un insetto ritenuto causa di una dermatosi dell’uomo, su varie specie dannose all’agricoltura e sulla sistematica dei culoidi e in particolare degli anofelini.
Nel gennaio 1921 viene nominata assistente alla cattedra di anatomia comparata tenuta da Grassi, e lo aiuta nel corso di entomologia agraria per gli studenti di scienze naturali. In seguito alla morte del maestro nel 1925, viene autorizzata dal rettore della Università a continuare l’insegnamento fino alla fine dell’anno scolastico, ottenendo poi la libera docenza in entomologia applicata il 5 ottobre 1926. La commissione giudicatrice per l’assegnazione dell’incarico, composta dai professori Ermanno Giglio-Tos, Vincenzo Baldasseroni e Gennaro Teodoro, rilevava nelle pubblicazioni presentate da Lidia una «spiccata attitudine della candidata a trattare esperimentalmente argomenti scientifici inerenti all’entomologia applicata», valutandone nella discussione del tema assegnato sulle Relazioni tra entomologia e patologia le «ampie cognizioni e notevole attitudine didattica»  [ACS, Direzione generale istruzione superiore. Div I, Liberi docenti II serie, B.173].
Con decreto del Ministro per l’agricoltura del febbraio 1921 Lidia era stata nominata “delegato fitopatologico” per Roma e gli Abruzzi presso l’Osservatorio fitopatologico di Roma nonché presso l’Ufficio d’informazioni agrarie dell’Ufficio internazionale di agricoltura. Nel 1925 riceve l’incarico di studiare la fauna anofelica italiana presso l’Istituto d’igiene dell’Università di Roma, ed inizia la collaborazione con la Stazione sperimentale per la lotta antimalarica, diretta da Alberto Missiroli (1883-1951) e fondata nello stesso anno grazie alla collaborazione di Lewis Hackett (1884-1962) della Rockefeller Foundation, tenendo corsi di entomologia ai medici direttori delle varie sezioni.
Dall’anno successivo viene nominata capo del laboratorio di entomologia della Stazione sperimentale, lavorando a varie ricerche sulla fauna anofelica dell’Italia e dell’Albania. Nel 1932 viene inviata per specializzarsi in parassitologia presso la Johns Hopkins University di Baltimora, dove ottiene un diploma in Scienza dell’Igiene.
Dal 1° gennaio 1935 presta servizio quale coaudiutrice presso il Laboratorio di malariologia dell’Istituto di sanità pubblica, inaugurato nell’aprile precedente e dove erano confluite sia la Stazione sperimentale per la lotta antimalarica sia  la Scuola di malariologia di Nettuno. Due anni dopo ottiene il premio Grassi per la parassitologia. Nel 1942 vince il concorso interno per il posto da coadiutore di gruppo A nel Laboratorio di malariologia. Lidia affianca all’attività di ricerca l’insegnamento dell’entomologia medica ai corsi di formazione per il personale sanitario italiano e straniero e per gli studiosi di malaria che frequentavano sia la Stazione sperimentale per la lotta antimalarica prima, sia il Laboratorio di malariologia dell’Istituto di sanità pubblica poi.
I lavori pubblicati in questo periodo sono strettamente legati con le ricerche di malariologia e riguardano soprattutto la morfologia e la biologia delle larve delle specie anofeliche italiane, le diverse razze di anopheles maculipennis e l’anofelismo nelle bonifiche; di rilievo la monografia uscita nelle serie della «Rivista di parassitologia» nel 1937, Fauna anofelinica delle Colonie italiane, in cui raccoglie dati fino ad allora noti sulla morfologia, biologia e diffusione geografica delle specie anofeliche accertate nelle colonie italiane, mentre affronta problemi entomologici in rapporto all’epidemiologia della malaria.


Allieva e collaboratrice di Giovan Battista Grassi, che già nel 1898 aveva individuato nella zanzara “Anopheles” il vettore responsabile della trasmissione della malaria, si è occupata di biologia generale, parassitologia ed entomologia applicata con speciale riguardo ai problemi legati alla malariologia. Prima presso l’Università di Roma, poi nella Stazione sperimentale di malariologia e nel Laboratorio di malariologia dell’Istituto di sanità pubblica (prima denominazione dell’Istituto superiore di sanità), si è dedicata sia alla ricerca sia all’insegnamento dell’entomologia medica nei corsi di formazione per medici e studiosi italiani e stranieri e per assistenti sanitarie.

Nel concorso del 1942 per un posto di coadiutore nel Laboratorio di malariologia dell’Istituto superiore di sanità, la Commissione giudicatrice composta dal Dott. Oliviero Savini Nicci (consigliere di stato), il  Prof. Domenico Marotta (Direttore generale dell’Istituto superiore di sanità), il Prof. Alberto Missiroli (Capo del Laboratorio per gli studi sulla malaria dell’Istituto superiore di sanità) e i Professori dell’Università di Roma Dante De Blasi e Pietro Di Mattei, così si  esprimeva sulla candidata: «Considerando l’attività scientifica, didattica e pratica svolta dalla Prof.ssa La Face dal 1915 in poi, si può concludere che essa rappresenta il miglior elemento che esista oggi in Italia nel campo dell’Entomologia medica», aggiungendo poco oltre che «la candidata è in possesso di una soda cultura e preparazione teorica, di ottime doti e capacità scientifiche nonché di un lungo servizio di laboratorio, prestato sempre ottimamente» [ACS, Ministero della sanità, Istituto superiore di sanità. Servizi amministrativi e del personale. B. 42].

Alcune osservazioni morfologiche e biologiche sulla Aclerda Berlesei Buffa, «Rendiconti della R. Accademia dei Lincei», aprile 1915

La metamorfosi dell’Aclerda Berlesei Buffa, «Bollettino del laboratorio di zoologia generale ed agraria della R. Scuola superiore in Portici», marzo 1917

La formica argentina, «Bollettino mensile di informazioni e notizie della r. Stazione di patologia vegetale di Roma», gennaio-aprile 1921

Osservazioni morfologiche e biologiche sull’Antonina Phragmitis Machal, «Bollettino del laboratorio di zoologia generale ed agraria della R. Scuola superiore in Portici», luglio 1922

Osservazioni biologiche sull’Iridomyrmex Humilis, «Rendiconti della R. Accademia dei Lincei», gennaio 1922

Osservazioni sulla fondazione della Colonia nell’Iridomyrex humilis, «Rendiconti della R. Accademia dei Lincei», novembre 1923

La dorifora della patata, «Bollettino di informazioni e notizie della r. Stazione di patologia vegetale di Roma», 1-3, a. IV, 1923

Osservazioni sulla nutrizione del C. Pipiens, «Rendiconti della R. Accademia dei Lincei», gennaio 1925

Ricerche sulla biologia del Culex pipiens. L’alimentazione e l’ibernamento, «Rivista di malariologia», fasc. 2, 1926

Revisione degli anofelini italiani, «Rivista di malariologia», fasc.1, 1926

Revisione degli anofelini italiani (osservazioni sugli Anofelini del Ferrarese), «Rivista di malariologia», fasc. 4, 1926

La zooprofilassi nella lotta antimalarica secondo le concezioni di G. B. Grassi, «Rivista di malariologia», fasc.6, 1927 (in collaborazione con M. Sella)

Sulla resistenza delle larve di anofelini alla salinità, «Rivista di malariologia», fasc.1, 1928

Sulla presenza dell’Ades aegypti in Italia, «Policlinico», 1928 (in collaborazione con G. Raffaele)

Faune anofeliniche, «Rivista di malariologia», 1928-1929

Morfologia delle larve anofeliniche e descrizione delle specie italiane, «Rivista di malariologia», 1929

Sull’esistenza di razze diverse di Aenopheles maculopennis, «Rivista di malariologia», fasc.6, 1933

Fauna anofelinica delle Colonie italiane, «Rivista di parassitologia», Serie monografica, n.1, 1937

Osservazioni sui C. pipiens autogenicus, «Rendiconti dell’Istituto di Sanità Pubblica», Volume I, parte II, 1938

Diptera (Culicidae), in Missione di biologia nel paese dei Borana, Reale Acc. D’Italia, Centro studi per l’Africa Orientale Italiana, 1939

Sull’anofelismo della bonifica di Maccarese, «Rendiconti dell’Istituto di Sanità Pubblica», vol. III, 1939

Le malattie trasmesse dagli Artopodi ed i recenti sviluppi dell’entomologia italiana, «Rendiconti dell’Istituto di Sanità Pubblica», vol. 5, 1942

Su alcune particolarità del pretarso in mosca domestica, «Rendiconti dell’Istituto di Sanità Pubblica», vol. 11, 1948


Archivio Centrale dello Stato, Direzione generale istruzione superiore. Divisione I, Liberi docenti II serie (1910-1930), Da Lac a Lam, B.173

Archivio Centrale dello Stato, Ministero della sanità, Istituto superiore di sanità. Servizi amministrativi e del personale. B. 42

G. Donelli, E. Serinaldi, Dalla lotta alla malaria alla nascita dell’Istituto di sanità pubblica. Il ruolo della Rockefeller Foundation in Italia: 1922-1934, Roma-Bari, Laterza, 2003


Francesca Patuelli
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