Nata a Milano il 10 dicembre 1902 da Clemente e Vittorina De Benedetti, nel 1938 fu estromessa dalla Società italiana di pediatria; le fu impedito di esercitare la professione medico-chirugica presso l’Ospedale infantile “Alessandrini” di Verona ed, infine, fu espulsa dall’Università di Milano, ove era libera docente di clinica pediatrica, a causa delle leggi razziali che, promulgate dal regime fascista, privarono i cittadini di origine ebraica dei diritti civili e politici. Dopo la guerra ritornò a Verona dove riprese ad esercitare la libera professione.
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