Nata: 10 Maggio 1892 (Ancona)
Levi Angelina
«« indietroNata ad Ancona il 10 maggio 1892 da Guido e Sara Carola Castelli, nel 1929 entrò in qualità di aiuto ordinario e libera docente di farmacologia e tossicologia nell’Istituto di farmacologia dell’Università di Modena, diretto da G.M. Piccinini. Nel 1931 fu ammessa nella Società dei naturalisti e matematici di Modena. Qui esordì con una comunicazione tenuta il 30 gennaio circa le proprietà curative di un principio chimico, la periplocina, estratto da una pianta asclepiadea assai diffusa in Italia ma ancora poco studiata, la Periploca graeca; principio che, sembrava, potesse essere validamente usato nella cura delle affezioni cardiache.
Lo studio degli effetti di droghe digitaliche sul sistema cardio-circolatorio fu al centro di altre due comunicazioni, entrambe pubblicate nel 1933 negli «Atti» della Società, relative ad una sostanza estratta da una pianta del genere Acokanthera, proveniente dalla Somalia, e fatta pervenire al laboratorio di Modena, per le necessarie analisi tossicologiche, dall’Istituto di patologia coloniale. I risultati evidenziarono la presenza di principi cardioattivi, le strofantidine, da utilizzare come farmaco naturale.
Le indagini farmacognostiche e chimiche rappresentavano, infatti, il filone principale delle ricerche della Levi, la quale si era altresì occupata di sperimentazione animale allo scopo di verificare gli effetti della somministrazione di preparati iniettabili a base di ferro, piombo e zinco in organismi affetti da neoplasie. L’idea di fondo era quella di controllare la risposta del sistema reticolo endoteliale (un insieme di cellule del sistema immunitario) al quale, correttamente, si attribuiva un’azione di difesa dell’organismo. Ne erano scaturiti un paio di lavori, rispettivamente del 1928 e del 1930, pubblicati sull’«Archivio di farmacologia sperimentale e scienze affini» e «Arch. Inter. de Pharmacod. et de Therap. ».
Aveva quindi testato l’azione dell’arsenico in una serie di sperimentazioni analoghe di cui diede notizia nel 1935 anche sul «Bollettino della Società medico chirurgica di Modena».
Nello stesso anno erano pure uscite, nelle pagine del «Bollettino della Società italiana di biologia sperimentale», altre due note nelle quali esponeva i risultati di ricerche istologiche compiute sugli apparati nervosi terminali del muscolo gastrocmenico (il più superficiale dei muscoli della regione posteriore della gamba) di rane sottoposte ad una intossicazione cronica da glicerina, stricnina e curaro. Due anni dopo, aveva raccolto dati anche rispetto alla caffeina e alla nicotina e proceduto ad un esame comparativo degli effetti istologici di questi cinque farmaci.
La sua attività, spesso condotta in collaborazione con allievi interni dell’Istituto, venne bruscamente interrotta nel 1938, allorquando, a causa delle leggi razziali promulgate dal regime fascista fu radiata dall’Università di Modena per la sua origine ebraica. Come conseguenza indiretta del provvedimento assunto dall'ateneo, ovvero in assenza di una precisa disposizione del Consiglio direttivo, perse la qualifica di membro della Società dei naturalisti e matematici, ove, su proposta del presidente Giorgio Negodi e all'unanimità, fu reintegrata nel 1945.
Negli anni seguenti partecipò attivamente alla vita della Società ricoprendo all’interno del Consiglio di presidenza la carica di revisore dei conti dal 1951 al 1955; indi, di consigliere fino al 1957. Continuò altresì a pubblicare negli «Atti»: nel 1948 riferì sulle proprietà analgesiche dei derivati della Cannabis; mentre, nel 1949 illustrò l’azione di alcune sostanze farmacologiche (mianesina, tionarcon, stricnina) sull’attività colinesterasica del tessuto nervoso centrale e del sangue.
(con A. Michiletti), Il sistema reticolo endoteliale nella somministrazione gastrica del ferro, «Arch. Inter. de Pharmacod. et de Therap. », vol. 37, 1930.
Periploca greca d’Italia, «Atti della Società dei naturalisti e matematici di Modena», vol. 62, 1931, pp. 81-89.
Di un veleno delle frecce dei somali: Afmadu. Nota I: Avvelenamento acuto e cronico e reazioni istologiche, «Atti della Società dei naturalisti e matematici di Modena», vol. 64, 1933, pp. 39-44.
Di un veleno delle frecce dei somali: Afmadu. Nota II: Azione sul cuore e sulla pressione, «Atti della Società dei naturalisti e matematici di Modena», vol. 64, 1933, pp. 60-63.
L’abitudine all’arsenico, «Bollettino della Società medico-chirurgica di Modena», fasc. 1, 1935.
L’abitudine all’arsenico. Il sistema reticolo endoteliale, «Atti della Società dei naturalisti e matematici di Modena», vol. 66, 1935, pp. 118-122.
Sull’azione compulsivante della glicerina, «Bollettino della Società italiana di biologia sperimentale», vol. 10, fasc. 9, 1935.
Modificazioni indotte nei rami nervosi terminali di gastrocmeni di rane stricnizzate e di rane curanizzate, «Bollettino della Società italiana di biologia sperimentale», vol. 10, fasc. 9, 1935.
Influenza dell’acido ascorbico sulla attività adrenalinica. Azione dell’acido ascorbico sul circolo periferico della rana, «Atti della Società dei naturalisti e matematici di Modena», vol. 68, 1937, pp. 17-19.
Modificazioni indotte nei rami nervosi terminali di gastrocnemi di rane cafeinizzate e di rane nicotizzate, «Atti della Società dei naturalisti e matematici di Modena», vol. 68, 1937, pp. 20-21.
(con M. Brugnera), Azioni farmacologiche del 3-(1,2-dimetil-eptil) cannabinolo (R.A. 122), «Atti della Società dei naturalisti e matematici di Modena», vol. 79, 1948, pp. 33-42.
(con R. Santarato), Azione, in vivo, del gliceril-orto-toluil-etere (mianesina), dell’acido 5-etil 5’-metiltiobutil-tiobarbiturico (tionarcon), da soli e associati, e della stricnina sull’attività colinesterasica del tessuto nervoso centrale e del sangue, «Atti della Società dei naturalisti e matematici di Modena», voll. 80/81, 1949-50, pp. 87-95.