Nata: 31 Ottobre 1711 (Bologna)
Morta: 20 Febbraio 1778 (Bologna)
Esplora album (9 foto)Nata a Bologna nel 1711 da Giuseppe, dottore in legge originario di Scandiano, Laura ha come primo maestro, che le insegna grammatica, latino, francese e aritmetica, un cugino, il padre Lorenzo Stegani; studia poi filosofia naturale col medico Gaetano Tacconi, lettore di medicina nell'Università e membro dell'Accademia delle scienze.
Fin dal 1731, ella ha fra i propri sostenitori l'arcivescovo di Bologna, il cardinale Prospero Lambertini, futuro papa Benedetto XIV: da allora egli ne segue i progressi negli studi, diventandone il più autorevole e forte sostenitore.
Il 20 marzo 1732 viene nominata socia onoraria dell'Accademia delle scienze; il 17 aprile del medesimo anno discute pubblicamente, com'era costume di allora, la sua tesi e il 12 maggio successivo le viene conferita la laurea in filosofia naturale. Il 29 ottobre ottiene ex officio dal Senato, grazie anche alle pressioni del cardinale Lambertini, un insegnamento di filosofia con uno stipendio di 500 lire. Il Senato, nella delibera di assegnazione di tale disciplina, sottolinea come non si trattasse di un vero e proprio mandato d'insegnamento, bensì di un riconoscimento degli sforzi della giovane dottoressa, alla quale, in ragione del suo sesso, viene concesso di tenere lezione in Archiginnasio, antica sede dell'Università, solo se legittimata dai superiori. In dicembre tiene la sua prima lezione.
Il ruolo pubblico di Laura Bassi diviene così quello della donna prodigio, provvista di un ingegno straordinario nel suo essere donna, una meraviglia da ostentare; la sua fama veniva fatta ricadere così sulla sua città, Bologna. Laura si mostra nelle più prestigiose sedi culturali, quali l'Archiginnasio e l'Accademia delle scienze, e sempre in occasione di eventi accompagnati dallo sfarzo, dalla magnificenza e da un vastissimo coinvolgimento sociale e politico.
Dal matrimonio, celebrato nel 1738, con il medico ed esperto di fisica Giuseppe Veratti, suo collega all'Università e in Accademia, nascono otto figli, di cui cinque sopravvissuti.
Nel 1745 viene nominata accademica benedettina: è la stessa Bassi a persuadere il pontefice a creare un venticinquesimo posto in soprannumero a lei destinato, rispetto all'organico di ventiquattro membri di quella classe. Con questa carica, benchè nuovamente non le si assicuri la parità di diritti goduti dagli altri accademici, conquista il più alto riconoscimento per la sua attività scientifica.
Laura Bassi, chiamata da Francesco Algarotti la «bolognese filosofessa» [Algarotti, 1739, p. 6], è famosa per essere stata la prima donna ad ottenere un insegnamento di filosofia naturale, ovvero di fisica sperimentale, presso l'Università di Bologna.
Dal 1749 allestisce nella propria abitazione, con l'aiuto del marito Giuseppe Veratti, una scuola privata di fisica sperimentale, i cui corsi sono improntati al metodo newtoniano.
Nel laboratorio dei Veratti, dove i coniugi svolgono le loro ricerche più originali e innovative sull'uso medico dell'elettricità, vi fanno esperimenti anche il medico bolognese Leopoldo Caldani e il naturalista trentino Felice Fontana, sostenitori delle nuove teorie dell'irritabilità del medico naturalista svizzero Albrecht von Haller.
Il laboratorio dispone degli strumenti per la preparazione delle sue relazioni accademiche e per il dibattito, per via epistolare, con scienziati quali Antoine Nollet, Giovanni Battista Beccaria, lo stesso Felice Fontana e Lazzaro Spallanzani.
I suoi interessi scientifici spaziano dalla meccanica razionale, all'idrometria, all'elettrologia, alla chimica pneumatica. Comincia a studiare la fisica newtoniana e il calcolo infinitesimale con Jacopo Bartolomeo Beccari e Gabriele Manfredi; tali ricerche le permetteranno sia di offrire ai propri studenti corsi innovativi di fisica sperimentale, sia di diventare una delle protagoniste nella assimilazione e diffusione delle teorie newtoniane in Italia.
A partire dagli anni Sessanta è in lei prevalente l'interesse per i fenomeni elettrici, come si evince anche dal titolo di alcune sue comunicazioni relative a questo campo di studi -contributi purtroppo andati perduti- e dagli scambi epistolari tenuti con alcuni tra i maggiori specialisti del settore.
Di Laura Bassi sono giunte fino a noi solo quattro memorie presentate all'Accademia delle scienze di Bologna, nelle quali tratta questioni di idrometria, di meccanica e di fisica pneumatica.
Il matematico bolognese Eustachio Manfredi, uno dei maggiori esponenti della cultura scientifica del Settecento, la definì «meraviglia del suo sesso e decoro della patria».
[cit. in Cavazza, 2006, p. 62]
Giovampietro Zanotti, Segretario dell'Accademia clementina, la dichiarò «un mostro in filosofia».
[G. Zanotti, Biblioteca Comunale Archiginnasio Bologna, Lettera a P. Riva, Ms Hercolani, 382, lettera 32, 1732]
Francesco Algarotti, l'autore del Newtonianesimo per le dame (1737), nella canzone Non la Lesboa (1732), presenta Laura Bassi quale ottima conoscitrice del sistema newtoniano, dalle orbite agli astri alla spiegazione delle maree, alla teoria della luce e dei colori:
Ricca miniera
Inesauribile
Di nuovo, oltremarino, alto saper,
O del Sol corra,
O de l'argentea
Luna i ritorti, fulgidi sentier,
O de l'Oceano
L'infaticabile
E sinuoso spieghi alterno error,
O de l'aurata
Luce settemplice
I varioardenti, e misti almi color;
Qual da le Cattedre
Alte britanniche
Il venerando Vecchio udiasi un dì,
E da Sua bocca
Prendea natura, onde i sacri tesori
Egli ne aprì.
[F. Algarotti, Rime per la famosa laureazione ed acclamatissima aggregazione al Collegio filosofico della ill.ma ed ecc.ma sig.ra Laura Maria Catterina Bassi, Bologna, L. dalla Volpe, 1732, pp. 23-4.]
L'illustre allievo, Lazzaro Spallanzani, dopo la sua morte ne parlava come della «mia venerata Maestra, di cui sarò sempre ricordevole sinché avrò spirito e vita, dire potendo con verità che quel pochissimo ch'io so, lo debbo in origine ai savj insegnamenti di Lei».
[cit.in Cavazza, 2006, p. 75]
De aeris compressione, «De Bononiensi Scientiarum et Artium Istituto atque Academia. Commentarii», Bononiae, Ex Typographia Laelii a Vulpe, 1745, tomo II, parte I, pp. 347-53.
De problemate quodam hydrometrico, «De Bononiensi Scientiarum et Artium Istituto atque Academia. Commentarii», Bononiae, Ex Typographia Laelii a Vulpe, 1757, tomo IV, pp. 61-73.
De problemate quodam mechanico, «De Bononiensi Scientiarum et Artium Istituto atque Academia. Commentarii», Bononiae, Ex Typographia Laelii a Vulpe, 1757, tomo IV, pp. 74-9.
De immixto fluidis aëre, «De Bononiensi Scientiarum et Artium Istituto atque Academia. Commentarii», Bononiae, Ex Typographia Laelii a Vulpe, 1791, tomo VII, pp. 44-47.
Tra il 1746 e il 1777 Laura Bassi certamente presentò parecchie altre memorie in Accademia, delle quali sono sopravvissuti i titoli:
Sopra le bollicelle che si osservano ne' fluidi sgravandosi dalla pressione dell'aria, letta il 27 aprile 1747.
Sopra le bolle dell'aria che si eccitano ne' fluidi, letta il 25 aprile 1748.
Sopra alcune esperienze di elettricità, letta nel marzo del 1761.
Appunti diversi di trattazioni scientifiche, Biblioteca Archiginnasio, Bologna, Fondo Bassi, cart. 1, fasc. 2.
F. Algarotti, Il Newtonianismo per le dame, ovvero Dialoghi sopra la luce, i colori e l‘attrazione, Napoli [Venezia], 1739.
A. Rebière, Les femmes dans la science, Paris, Librairie Nony & Cie, 1897, pp. 28-31.
Epistolario di Laura Bassi Verati, a cura di Elio Melli in Studi e inediti per il primo centenario dell'Istituto Magistrale "Laura Bassi", a cura di P. Cazzani, Bologna, 1960.
Laura Bassi Verati, in Dizionario biografico degli italiani, VII, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 1965, pp. 145-147.
Anatomie Accademiche, I, I Commentari dell’Accademia delle Scienze di Bologna, a cura di W. Tega, Bologna, il Mulino, 1986.
Anatomie Accademiche, II, L’Enciclopedia scientifica dell’Accademia delle Scienze di Bologna, a cura di W. Tega, Bologna, Il Mulino, 1987.
M. Cavazza, Settecento inquieto. Alle origini dell’Istituto delle scienze di Bologna, Bologna, Il mulino, 1990, cap. VII, pp. 237-56.
A. Elena, “In lode della filosofessa di Bologna”. An Introduction to Laura Bassi, «Isis», 82, (1991), pp. 510-518 .
Anatomie Accademiche, III, L’Istituto delle Scienze e l’Accademia, a cura di A. Angelini, Bologna, Il Mulino, 1993.
P. Findley, Science as a career in Enlightenment Italy: The Strategies of Laura Bassi, «Isis», 84:3, (1993), pp. 441-469.
G. Berti Logan, The Desire to Contribute: An Eighteenth Italian Woman of Science, «American Historical Review», 99 (1994), pp. 785-812.
M. Cavazza, Laura Bassi e il suo gabinetto di fisica sperimentale: realtà e mito, «Nuncius», 10, (1995), pp. 715-753.
P. Findley, Translating the New Science: Women and the Circulation of Knowledge in Enlightenment Italy, «Configurations», 3.2, 1995.
B. Ceranski, Und sie furchtet sich vor niemandem: die Physikerin Laura Bassi (1711-1778), Frankfur, Campus, 1996.
M. Cavazza, "Dottrici" e lettrici dell'Università di Bologna nel Settecento, «Annali di storia delle università italiane», I, 1997, pp. 109-26.
The biographical dictionary of women in science. Pioneering lives from ancient times to the mid-20th century, ed. by M. Ogilvie, J. Harvey, New York-London, Routledge, 2000, pp. 88-89.
The Contest for Knowledge. Debates over Women’s Learning in Eighteenth-Century Italy, ed. by P. Findlen, R. Messbarger, Chicago&London, The University of Chigaco Press, 2005.
M. Cavazza, Una donna nella repubblica degli scienziati, in Scienza a due voci, a cura di R. Simili, Firenze, Olschki, 2006, pp. 61-85.
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