Nata: 9 Maggio 1900 (Milano)
Morta: 16 Luglio 1975 (Milano)
Esplora album (3 foto)Fin da giovanissima Piera Locatelli decise di intraprendere la carriera scientifica. Nata a Milano il 9 maggio 1900, si iscrisse a diciotto anni alla Facoltà di medicina della vicina Università di Pavia e cominciò quasi subito a frequentare l’Istituto di patologia sperimentale e di istologia di Camillo Golgi (1843–1926), uno dei più prestigiosi laboratori di ricerca medica nell’Italia di quegli anni. Qui eseguì le sue prime ricerche sperimentali, pubblicando alcune note e una memoria sull’influenza del sistema nervoso sui processi di rigenerazione che le procurarono una certa notorietà internazionale.
Dopo la laurea in medicina e chirurgia nel 1924, fu subito nominata assistente di patologia e nel 1926 aiuto nell’istituto pavese, ormai passato sotto la direzione di Aldo Perroncito (1847–1935). Nel 1927 conseguì la libera docenza in istologia e biologia generale, due anni più tardi anche in patologia generale. Nel 1928 si recò con una borsa di studio della Rockefeller Foundation a Parigi per frequentare l’Institut Pasteur.
Dopo questi primi anni molto promettenti, la carriera professionale di Piera Locatelli subì un certo rallentamento. Seguirono diciassette anni di precariato come libero docente di istologia a Pavia e poi come professore incaricato di patologia generale a Modena, a Sassari e dal 1942 di nuovo a Pavia. Assunse così a 42 anni la direzione dell’istituto nel quale si era formata. Tuttavia, dovette aspettare altri quattro anni per passare di ruolo come professore straordinario, e altri cinque anni per essere, nel 1951, promossa ordinario. Nel 1970, raggiunti i limiti di età, fu collocata a riposo e morì sei anni più tardi, il 16 luglio 1975, a Milano.
A venticinque anni Piera Locatelli ricevette il prestigioso premio Lallemand dall’Académie des Sciences di Parigi. A fine carriera le furono conferiti dal Ministero della pubblica istruzione il diploma di I classe e la medaglia d’oro dei benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte. Fu eletta membro dell’Istituto lombardo di scienze e lettere, dell’Academy of Sciences di New York e vicepresidente dell’Accademia medico-chirurgica di Pavia.
In quarantacinque anni di carriera Piera Locatelli diede alle stampe 81 opere di carattere scientifico e storico-scientifico che apparvero su prestigiose riviste italiane ed internazionali. Iniziò le sue indagini sul più classico tema delle ricerche biomediche pavesi: i nervi. La sua prima pubblicazione risale all’età di appena 23 anni e segna uno dei suoi campi prediletti, il processo della rigenerazione, un fenomeno che in quegli anni era molto discusso in quanto ritenuto centrale per comprendere problemi così fondamentali come i fattori che inducono e guidano la crescita, la coordinazione tra i singoli componenti di un corpo e il rapporto tra sviluppo e genetica. Buona parte della rinomanza internazionale della Locatelli risale ai suoi studi sulla rigenerazione del tessuto muscolare. Il suo contributo forse più originale, accanto alla tradizionale analisi dei fenomeni istologici e citologici, fu quello di cercare di gettare luce sull’influenza dei nervi e dei gangli spinali sulla formazione di un arto e della coda di un animale. Scoprì inoltre che un nervo deviato sperimentalmente dalla sua posizione naturale poteva indurre un tessuto potenzialmente ancora in grado di svilupparsi a formare strutture anormali. In alcuni casi riuscì ad indurre un tessuto muscolare a plasmare un vero e proprio arto soprannumerario, mentre non vi riuscì con i tessuti dell’epidermide e dell’osso.
Tra il 1927 e il 1933 la sua attenzione si rivolse ai nervi olfattivi e alla mucosa olfattiva. Seguirono studi sulla fisiologia della ghiandola tiroidea e sulla sua influenza sui fenomeni endocrinologici, in particolare nella resistenza organica alla tossina difterica. Evidenziò lo stato di iperfunzione di questa ghiandola nel caso di avvelenamento e il ruolo indispensabile nella formazione di sostanze inibitrici. La sua esperienza all’Institut Pasteur di Parigi aiutò Piera ad aprire la scuola di patologia pavese verso nuovi indirizzi e ad introdurre nuove tecnologie mediche, quali l’immunità, l’allergologia, l’endocrinologia, e le ricerche sul metabolismo del batterio della tubercolosi.
Le conoscenze acquisite nel campo della rigenerazione costituirono, a partire dal 1944, anche la base degli studi della Locatelli nel sempre più importante campo dell’oncologia. Iniziò pure qui ad investigare l’influenza dei nervi. Indagò sulla loro azione sulla crescita patologica dei tumori, includendo presto nuove tecnologie, in particolare quella del trapianto di tumori eterologhi, vale a dire di tumori che hanno origine in tessuti di tipo diverso, ed esaminando poi il loro comportamento nei tessuti sani. Comprendendo tempestivamente l’importanza delle ricerche sul cancro, collaborò attivamente alla fondazione della prima Scuola italiana di specializzazione in oncologia.
Sulla formazione di arti soprannumerari, in «Bollettino della Società medico-chirurgica di Pavia», 38, 1924, pp. 417-419 (e poi in francese in «Archives italiennes de biologie», 74, 1924, pp. 85-102 e nei «Comptes rendu de l’Association des Anatomistes», 1925).
G. Bock Berti, Locatelli, Piera, in Dizionario biografico degli italiani, 65, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, pp. 359-360.
A. Giordano, Piera Locatelli. Commemorazione, in «Rendiconti dell’Istituto lombardo di Scienze», 110, 1976, pp. 99-106.
A. Pensa, Ricordi di vita universitaria (1892-1970), a cura di B. Zanobio, Bologna, Cisalpino, 1991.
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