Maria Mastellari, figlia di un capomastro collegato all’Istituto delle Scienze, nacque a Bologna nel 1770.

Si laureò in medicina il 2 giugno del 1806, ormai vedova del medico Giovanni Andrea Colizzoli Sega e con due figli a carico.

Era stata ammessa al secondo anno della Facoltà di medicina nel 1803: benché non si conosca alcunché della sua preparazione antecedente, si suppone che dovesse corrispondere a quella di uno studente del primo anno di medicina.

Fu nel 1806 che Maria sostenne l’esame finale per la laurea, secondo le nuove regole che, nel periodo napoleonico, avevano investito anche la Facoltà medica dell’ateneo bolognese. Fu dunque esaminata in patologia, medicina clinica, medicina generale e materia medica.

Per esercitare la professione medica, ella avrebbe dovuto altresì frequentare un quinto anno di praticantato, seguito da un ulteriore esame. Praticantato che la Mastellari non svolse mai. Per la perdita dei documenti relativi alle lauree in medicina, chirurgia e farmacia per il 1806, non è dato a tutt’oggi conoscere le cause che le impedirono di portare a termine detto tirocinio pratico.

«Avendo essa spiegato nella prima età non ordinario talento, fu istrutta nella latinità, e quindi progredì nelle più rigide scienze, fino a pervenire al conseguimento della laurea dottorale, ed all’abilitazione alla Chirurgia nel 1799. […] Attualmente, rimasta vedova, passa i suoi giorni nel ritiro e nel seno de’ propri figli, godendo della universale stima ed affetto»

[Canonici Fachini, 1824, p. 244]

G. Canonici Fachini, Prospetto biografico delle donne italiane rinomate in letteratura. Dal secolo XIV fino a’ giorni nostri. Con una risposta a Lady Morgan riguardante alcune accuse da lei date alle donne italiane nella sua opera “L’Italie”, Venezia, Dalla Tipografia di Alvisopoli, 1824, p. 244.

O. Sanlorenzo, L'insegnamento di Ostetricia nell'Università di Bologna, Bologna, CLUEB, 1988.

G. Berti-Logan, Women and the Practice and Teaching of Medicine in Bologna in the Eighteenth and Early Nineteenth Centuries, «Bulletin of the History of Medicine», 77, 2003, pp. 507-535.