Notari Cuzzer Vittoria

«« indietro
Vittoria Notari Cuzzer.  [Nastasi, 1996, p. XLIII].

Nata: 17 Aprile 1894 (Villa Mancasale, Reggio Emilia)

Morta: 18 Luglio 1976 (Roma)

Esplora album (6 foto)

Il 17 aprile 1894 a Villa Mancasale in provincia di Reggio Emilia nasceva la terza degli otto figli di Giuseppe Notari, direttore della scuola casearia "Zanelli", e di Maria Civillini. Quel giorno transitava per Reggio il treno speciale dell’allora regina d’Inghilterra e questo episodio ispirò ai genitori il nome della nascitura: Vittoria.

Diplomatasi alla Scuola normale (l’odierno Istituto magistrale) intraprese la carriera d’insegnante presso la scuola elementare della vicina Barco ove rimase dal 1914 al 1916. Nel 1916 si presentò come privatista all’Istituto tecnico di Reggio per conseguire la licenza fisico- matematica; si trattava di un passo obbligato giacché – secondo gli ordinamenti del tempo – era l’unico modo per accedere alle facoltà scientifiche per chi era sprovvisto della maturità classica. La passione per le matematiche l’avevano infatti indotta a lasciare l’insegnamento elementare per proseguire gli studi a livello universitario.  Nell’anno accademico 1916-17, dopo aver seguito alcuni corsi all’Università di Parma (analisi algebrica, geometria analitica, chimica organica), si iscrisse a matematica nell’ateneo di Bologna.

Si addottorò l’8 dicembre del 1920 con il massimo dei voti (110/110) e menzione di lode, discutendo la tesi Il metodo funzionale nelle ricerche di geometria proiettiva preparata sotto la guida di Federigo Enriques, professore di geometria proiettiva e descrittiva dal 1894, e presentando tre sottotesi orali: "Le funzioni sviluppabili in serie di Fourier. Due casi singolari" (Prof. Slavatore Pincherle); "Sulle funzioni iperboliche" (Prof. Ettore Bortolotti); "Sul gruppo proiettivo delle curve ellittiche normali e su certi fasci sizigetici di queste curve" (Prof. Enriques).

Da quest’ultimo tema è possibile desumere le modalità con cui Enriques avviava i giovani alla ricerca originale. Egli aveva evidentemente proposto alla Notari un argomento di cui al momento si stava a sua volta occupando tant’è che, proprio quell’anno, egli pubblicò sui «Rendiconti dell’Accademia delle scienze di Bologna» una nota che riportava il medesimo titolo della tesina presentata dalla sua allieva.

I risultati ottenuti in sede di esame di laurea furono a tal punto soddisfacenti che Vittoria, nel 1921, fu ammessa a concorrere al premio annuale "Vittorio Emanuele II", istituito con decreto regio nel 1885 a favore dei laureati dell’ateneo felsineo. Oltre alla tesi di laurea presentò altri due lavori "Sui massimi e minimi delle funzioni fratte di terzo grado" e "Sulle funzioni iperboliche". Non vinse; si classificò infatti al primo posto un laureato del corso di scienze naturali. Ottenne, tuttavia, una «menzione onorevole avente valore morale di premio», menzione che fu riportata sull’annuario universitario del 1921-22.

Intanto, il 21 giugno 1921 aveva presentato domanda al rettore per sostenere «l’esame di magistero» nella sessione successiva. Era infatti prassi comune per gli allievi delle facoltà scientifiche frequentare nella fase conclusiva dei loro studi una serie di particolari corsi ed esercitazioni preparatori all’insegnamento denominati, per l’appunto, Scuola di magistero, attivi fin dal 1875 e in seguito più volte riordinati.

A partire dal 1921-22 fu assistente volontaria di Enriques in geometria proiettiva e descrittiva. Mantenne tale incarico anche dopo il definitivo trasferimento del maestro all’università di Roma (ottobre 1923) e per tutto l’anno accademico 1923-24. Fu poi assistente di ruolo di Beppo Levi a Parma e, dal 1925-26, nuovamente di Enriques, Guido Castelnuovo e Ugo Amaldi a Roma alla Facoltà di scienze dell'Università "La Sapienza".

Nel frattempo aveva conosciuto Otto Cuzzer, anch’egli matematico, che sposò nel 1924 e dal quale ebbe due figli: Anna nel 1926 e Aldo nel 1932.

L’anno seguente, per ragioni di famiglia, abbandonò la carriera universitaria per dedicarsi all’insegnamento negli istituti superiori. Fu a lungo docente di fisica e matematica presso il liceo classico di Roma “T. Tasso”, ove a distanza di tempo andò ad insegnare pure Emma Castelnuovo, nome noto nel campo della didattica della matematica.

La sua attività scientifica si è sostanzialmente sviluppata nel settore della geometria algebrica coltivato dal maestro Enriques il quale, dopo aver messo a punto tra il 1893 e il 1914 un nuovo modo di inquadrare la teoria delle superficie algebriche che portò ad una loro classificazione particolarmente semplice con l’eliminazione di tutti i casi particolari, non abbandonò mai completamente questo filone di ricerca su cui, anzi, inserì un particolare interesse per le matematiche elementari.

Nel 1931 fu proprio Enriques a scrivere alla sua assistente proponendole «un lavoretto, di facile esecuzione, resultato sicuro ed elegante: una specie di aperitivo per lei, per metterle appetito di altri studi». Si trattava di stabilire «se esistono sup. [erficie] F2n d’ord[ine] 2n (irriducibili) con 8 punti n-pli» [F. Enriques a V. Notari Cuzzer, Torino 20 settembre 1931, Nastasi, 1996, p. XLIV] .Dopo essere entrato nella questione sottoponendole una serie di riflessioni e di suggerimenti, segno dell’immutata volontà di Enriques di guidare la ricerca della sua ex-allieva, si congedava esortandola a mettersi al lavoro in previsione del confronto verbale che di lì a poco avrebbero avuto su tale problema.

L'idea di rendere partecipi giovani promettenti ricercatori alle discussioni più impegnative era, del resto, uno dei presupposti della scuola di Enriques.

La comune attenzione alle questioni didattiche in genere fu l’ulteriore campo di studi che registrò la collaborazione tra Enriques e la Notari.

Entrambi si rifacevano ad una tradizione che promuoveva un fecondo interscambio tra università e scuola secondaria; di frequente i docenti universitari all'inizio della loro carriera avevano insegnato nella scuola media, mentre i professori più qualificati di quest’ultima svolgevano ricerca o tenevano corsi all’università. Da questo punto di vista Enriques non faceva eccezione e, pur essendo uno dei matematici “puri” più attivi dell’epoca, si impegnò in prima persona nella preparazione di libri di testo e nella formazione del corpo docente.

La necessità di aiutare gli insegnanti nel loro lavoro mediante strumenti didattici adeguati lo aveva indotto già nel 1900 a pubblicare, in collaborazione con colleghi e discepoli, una serie di monografie che fornissero un panorama degli sviluppi scientifici più recenti, raccolti nel volume Questioni riguardanti la geometria elementare. Il libro venne poi ristampato con il titolo Questioni riguardanti le matematiche elementari in un’edizione molto ampliata, in tre tomi, nel 1924-27.

Concepita come momento di aggiornamento degli insegnanti mediante la trasposizione a livello pedagogico di argomenti di solito riservati alle matematiche superiori, quest’ultima edizione annoverò tra i collaboratori anche Vittoria. Vi scrisse infatti due saggi: Le equazioni di quarto grado e i sistemi di due equazioni di secondo grado in due incognite e L’equazione di quinto grado: teorema di Ruffini-Abel.

La cooperazione Notari/Enriques su questioni di didattica continuò nell’ambito del «Periodico di matematiche» che, durante la direzione di Enriques (1921-1938), diventò organo ufficiale della «Mathesis», una società che, fin dalla fondazione nel 1895, fu punto di riferimento associativo e intellettuale per molti insegnanti nelle scuole secondarie.

Proseguita l’attività didattica fino a tarda età, la Notari è stata autrice di svariati manuali.

Si è spenta a Roma nel 1976.

«Io [Adriana Enriques figlia di Federigo] cominciai a frequentare le scuole medie, [Oscar Chisini] continuò a venire tutti i giorni per lavorare. Solo l’arrivo di qualche collega caro al babbo o di qualche scolaro interrompeva la vostra opera. […] Ricordo lo stuolo di numerosi scolari per i quali nutriva un affetto paterno: Notari, Bombardini, Zucchi, Sostegni, Soldati, Jezzi, Monti, Roghi, Dore».

(A. Enriques De Benedetti, Ricordi del Babbo, in Le città del mare e lo spirito scientifico. Per Federigo Enriques, La Spezia, Agorà edizioni, 2001, p. 73).

 

«Caro Gentile, [….] le ho scritto una decina di giorni or sono mandandole un promemoria relativo alla Prof. Notari Cuzzer, per cui Lei ha la bontà d’interessare e spero abbia ricevuto la mia».

(Federigo Enriques a Giovanni Gentile, Torino 23 aprile 1934. Fondo Enciclopedia Italiana, s. Carteggio redazionale, fasc. F. Enriques, Archivio storico dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Roma).

Sulle funzioni iperboliche, «Periodico di matematiche», s. IV, 1922, pp. 246-269.

 

L’equazione di quarto grado, «Periodico di matematiche», s. IV, 1924, pp. 327-334.

 

Sistema fondamentale per la trigonometria e superficie cubica, «Periodico di matematiche», serie IV, 1956, pp. 17-37.

Trigonometria piana per le scuole secondarie superiori: con 165 disegni, 4 tavole grafiche per il calcolo dei numeri goniometrici e dei loro logaritmi e con un migliaio di esercizi con risoluzione, Roma, 1965.

Trigonometria piana per i licei classici con 4 tavole grafiche per il calcolo dei numeri goniometrici e dei loro logaritmi, con circa 1500 esercizi e numerose risoluzioni, Roma, 1965.

Trigonometria piana per i licei scientifici: con 4 tavole grafiche per il calcolo dei numeri goniometrici e dei loro logaritmi, con oltre 1500 esercizi e numerose risoluzioni, Roma, 1965.

Via Panisperna culla dell'atomica, in Civiltà delle Macchine. Antologia di una rivista 1953-1957, Milano, Editore Libri Scheiwiller, 1989.


Archivio storico dell’Università di Bologna, Fascicoli degli studenti, “Vittoria Notari”.

Annuario della Regia Università di Bologna anno scolastico 1921-22, Bologna, 1922.

O. Cuzzer, Enriques scienziato e filosofo, «Civiltà delle macchine», n. 1, gennaio-febbraio 1956, pp. 73-76.

Notari Cuzzer Vittoria, http://matematica.unibocconi.it/storia/letteran/notari.htm

P. Nastasi, Una lettera inedita, «Lettera matematica Pristem», Dossier Federigo Enriques, n. 10-20, 1996, pp. XLIII-XLV.

A. Enriques De Benedetti, Ricordi del Babbo, in Le città del mare e lo spirito scientifico. Per Federigo Enriques, La Spezia, Agorà edizioni, 2001, p. 73.

L. Giacardi, L'insegnamento della matematica in Italia dall'Unità al fascismo, in Da Casati a Gentile. Momenti di storia dell'insegnamento secondario della matematica in Italia, a cura di L. Giacardi, La Spezia, Agorà publishing, Lugano Lumières Internationales, 2006, pp. 1-63.

O.P. Faracovi, Enriques, Gentile e la matematica, in Da Casati a Gentile. Momenti di storia dell'insegnamento secondario della matematica in Italia, a cura di L. Giacardi, La Spezia, Agorà publishing, Lugano Lumières Internationales, 2006, pp. 305- 321.


Sandra Linguerri
Cerca
Scriveteci

Avete un nuovo nominativo, una data, un'immagine, una qualsiasi segnalazione per arricchire il nostro sito?

scienzaa2voci@unibo.it

Brand Unibo.it

© Copyright 2004-2010 - ALMA MATER STUDIORUM - Università di Bologna
Via Zamboni, 33 - 40126 Bologna - Partita IVA: 01131710376
Informativa sulla Privacy - Sistema di identità di ateneo