Aliverti Giuseppina

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Giuseppina Aliverti. [Roero, 1999, p. 276].

Nata: 4 Dicembre 1894 (Somma Lombardo, Varese)

Morta: 10 Giugno 1982 (Napoli)

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Nata a Somma Lombardo (Varese) il 4 dicembre 1894, Giuseppina Aliverti si laureò in fisica con il massimo dei voti nel 1919 presso l’Università di Torino.

Assistente di Alfredo Pochettino alla cattedra di fisica sperimentale di quell’ateneo, si specializzò ed ebbe una carriera di successo nell’ambito della fisica terrestre.

Conseguita sempre a Torino la libera docenza nel 1931, fu professore incaricato di geodesia e geofisica dal 1932 al 1935 nonché di fisica terrestre dal 1936 fino al 1951. Nel 1937 si classificò prima al concorso bandito dal Ministero dell’agricoltura e foreste per un posto di geofisico e le fu affidata la direzione dell’Osservatorio geofisico di Pavia e, nel contempo,  tenne per incarico l’insegnamento di fisica terrestre presso la locale università fino al 1949. Proseguì e concluse la carriera accademica a Napoli presso l’Istituto universitario navale, dove divenne titolare della cattedra di meteorologia e oceanografia nel 1949. Fu preside della Facoltà di scienze nautiche dal 1960 al 1970, anno in cui venne collocata a riposo.

Le sue ricerche – iniziate nel 1920 con studi sulle concentrazioni dei depositi elettrolitici, sulle proprietà del geoide e su argomenti di natura glaciologica – si orientarono verso la fisica terrestre iniziando un filone di indagini sperimentali sull’elettricità e sulla radioattività naturale dell’atmosfera; indagini che nel 1937 le valsero  il premio decennale intitolato a “Vincenzo Reina” assegnato dalla Società italiana per il progresso delle scienze per gli studi geofisici.

Grazie alla messa a punto di un metodo quantitativo per misurare la radioattività dell’aria basato sulle proprietà dell’effluvio elettrico, fu in grado di determinare il contributo che la radioattività dà alla ionizzazione dell’aria. In particolare, constatò che l’aria atmosferica presso il suolo continentale contiene sempre radon nonché i prodotti della sua disintegrazione e talvolta anche torio. Viceversa, rilevò la scarsa presenza di radioattività nell’aria sul mare.

In cooperazione con Giuseppe Lovera, e sfruttando un procedimento elaborato con lui (noto come metodo Aliverti-Lovera), si interessò pure di radioattività delle acque.

Un ulteriore tema di indagine fu quello relativo alle particelle solide o liquide, dette aerosol o nuclei di condensazione, che si trovano in sospensione nell’atmosfera e che fanno da supporto per la condensazione del vapore acqueo, rendendo possibile la formazione delle nubi e poi delle precipitazioni.

Sempre in collaborazione con Lovera, si occupò in particolare degli aerosol marini (attribuibili essenzialmente alla vaporizzazione delle ceste del manto ondoso) discutendo, in un articolo pubblicato nel 1950 su «Pure and applied geophysics» l’obiezione mossa da Simpson contro l’ipotesi di Köhler sulla prevalenza dei nuclei di condensazione salini di origine marina.

L’attenzione dell’Aliverti al capitolo dell’oceanografia che studia l’interazione aria-mare – interazione responsabile di quasi tutti i processi dinamici oceanici ed atmosferici (con l’esclusione del solo movimento del mare legato alle maree) – si intensificò durante i lavori per l’Anno geofisico internazionale 1957-58, che segnò il risveglio generale di tutte le attività geofisiche.

In tale occasione, in qualità di membro di una sottocommissione per l’oceanografia del Consiglio Nazionale delle ricerche (CNR), elaborò il programma di cinque crociere scientifiche nel Tirreno compiute tra il 1958 e il 1960. I dati raccolti, accuratamente elaborati ed analizzati, permisero, tra l’altro, di individuare il valore dell’evaporazione media annua di questo mare e rappresentarono il punto di partenza per ennesime campagne internazionali d’indagine: nello stretto di Gibilterra (1961) e nuovamente nel Tirreno (1963).

Contestualmente agli studi di oceanografia fisica, continuò fino a tarda età a coltivare gli antichi interessi per l’elettricità atmosferica e per la glaciologia, che aveva cominciato a indagare sotto il profilo sperimentale presso l’Istituto “A. Mosso” dell’Università di Torino al Col d’Olen e, poi, dal punto di vista matematico, in collaborazione con Carlo Somigliana. Si interessò in particolare del ghiacciaio del Lys (Monte Rosa).

Ricoprì numerosi incarichi istituzionali: membro del Comitato per la bibliografica sull’oceanografia fisica; della Associazione internazionale di oceanografia fisica dell'unione geofisica geologica internazionale (UGGI); rappresentante dell'Italia nel Comitato scientifico per la ricerca oceanografica (SCOR) del Consiglio internazionale delle unioni scientifiche (ICSU); membro del Comitato glaciologico italiano e di numerose Commissioni di studi del CNR, dei Ministeri dell'agricoltura e foreste, della marina mercantile, della pubblica istruzione, dei lavori pubblici.

Fu socio della Accademia Pontaniana di Napoli (1958); socio corrispondente dell'Accademia nazionale dei Lincei (1964) e dell'Istituto lombardo - Accademia di scienze e lettere di Milano (1969).
Venne insignita di svariate onorificenze: Medaglia d'oro dei benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte (1963), Grande ufficiale al merito della Repubblica Italiana e Medaglia d'oro della Facoltà di scienze nautiche dell'Istitu­to universitario navale di Napoli (1971).

Si è spenta a Napoli nel 1982.


Ha concepito e realizzato nuovi metodi di misura della radioattività dell'aria atmosferica e delle acque.

«Con gli Studi in onore di Giuseppina Aliverti si vuole ricordare e onorare l'opera scientifica svolta durante tanti anni di intensa attività nell'Istituto universitario navale quale direttrice dell’Istituto di meteorologia e oceanografia e nella Facoltà di scienze nautiche di cui è stata per dieci anni anche autorevole preside. In particolare sin dal 1950 la prof.ssa Aliverti ha sempre assolto con alto senso di responsa­bilità e con notevolissima competenza tecnica i doveri didattici, accademici e scientifici propri della sua condizione di docente con puntuale svolgimento dell'insegnamento seguito con elevato profitto dagli studenti, partecipando attivamente e criticamente alla vita della Facoltà di scienze nautiche, apportando il suo proficuo contributo ad ogni questione attinente all'esistenza dell'Istituto universitario navale, svolgendo una appassionata ed intensa attività di ricerca scientifica i cui più che notevoli risultati sono documentati dalle numerose campagne oceanografiche organizzate e dirette, e dalle pubblicazioni di elevato valore culturale note in Italia e all'estero. I risultati dei suoi studi raccolti in oltre 150 pubblicazioni, gli allievi avviati alla ricerca scientifica, gli studenti preparati alle attività professionali, sono un debito verso Giuseppina Aliverti di tutti noi, un debito che si paga perseverando lungo una linea segnata con lungo e faticoso lavoro, costanza, passione».

(U. Lenza, Rettore dell’Istituto universitario navale di Napoli, Studi in onore di Giuseppina Aliverti, Napoli, G. Genovese, 1972).

 


Su lo stato di concentrazioni dei depositi elettrolitici metallici, «Rendiconti della R. Accademia nazionale dei Lincei, classe di scienze fisiche matematiche e naturali», 29, 1920.
La determinazione delle costanti del geoide mediante misure di gravità, «Nuovo cimento», n. 10, 1927.
Nuovo metodo per determinare quantitativamente il contenuto in sostanze radioattive dell’aria atmosferica, «Nuovo cimento», n. 7, 1931.
Le misure di radioattività atmosferica con il metodo dell'effluvio, «Nuovo cimento», n. 10, 1932.

Quantitative Bestimmungen des Luftgehaltes an Ra-Th-emanation mittels einer neuen elektrischen Ausströmungsmethode,  «Zeitschrift für Geophysik, 9, 1933.

A proposito del metodo Aliverti per misure di radioattività atmosferica, «Gerlands Beiträge zur Geophysik», 46, 1935.
Considerazioni sull’ancoraggio del radon a particelle degli aerosol, «Gerlands Beiträge zur Geophysik», 47, 1936.
Su la carica e su la captabilità del RaA in aria atmosferica arricchita di radon, «Gerlands Beiträge zur Geophysik», 48, 1936.
(con G. Lovera), Su la misura della radioattività delle acque: proposta di un nuovo procedimento, «La ricerca scientifica», 1940.
Su la velocità delle onde sismiche longitudinali e trasversali nello strato superficiale padano,  «Atti dell’Accademia delle scienze di Torino» , 80, 1944-45. 
 Lezioni di fisica terrestre: parte I, Meteorologia, Torino, Levrotto e Bella,1946.  
Su la camera di ionizzazione e il suo uso in misure quantitative di radioattività atmosferica, «Annali di geofisica», 1948.
(con G. Lovera), Sulla esalazione del radon dal suolo,  «Annali di geofisica», 1948.
(con G. Lovera), Sui nuclei di condensazione di origine marittima,  «Geofisica pura ed applicata», 1950.
Untersuchungen über die Flussigkeitscomponente des ätmospharschen Aerosol,  «Archiv Für Meteorologic, Geophysik und Bioklimatologie», 1954.
(con A. De Maio, G. Lovera, R. Perilli e B. Fedeli), Tracce in emulsioni nucleari esposte in aria ad alto contenuto di radon,«Nuovo cimento», serie X, vol. 4, 1956.
(con A. De Maio, G. Lovera, R. Perilli, E, Fedeli, L. Sacchetti), Sulla determinazione del radon nell'aria tellurica mediante lastre nucleari, «Nuovo cimento», serie X, vol. 10, 1958.

(con A. De Maio, C. De Petri, M. Canò), Dati talassografici dell'IUN relativi alla prima crociera tirrenica dell'AGI 1957/58, «Annali dell'Istituto universitario navale di Napoli, n. XXVII, 1958.
(con F. De Michelis, G. Lovera), γ-Ray Spectroscopy of Artificial Radionuclides collected by Air Filtration at the Ground,  «Nuovo cimento», serie X, vol. 13, 1959 e in italiano nei «Rendiconti dell’Accademia nazionale dei Lincei», serie VII, vol. XXVI, fasc. 6, 1959.
Spettrometria gamma di radionuclidi artificiali raccolti per filtrazione dell'aria al suolo, «Rendiconti dell'Accademia nazionale dei Lincei», serie VIII, vol. XXVI, fase. 6, 1959.
Esercitazione di Fisica Pratica, 7a edizione, Milano,  Manuale Hoepli, 1960.
Lezioni di Meteorologia e Oceanografia, Napoli,  Edit. Liguori, 1962.


Aliverti Giuseppina, Chi è? Dizionario biografico degli italiani d'oggi, Roma, Filippo Scarano editore, 1957, p. 19. 

G. Aliverti, http://www.pontaniana.unina.it/italiano/aliverti.htm (con foto ed elenco delle pubblicazioni).

A. De Maio, Ricordo di Giuseppina Aliverti, «Annuario dell’istituto universitario navale di Napoli», a.a. 1980/81-1982/83, pp. 545-546.

A. De Maio, Giuseppina Aliverti (1894-1982), «International Association for the Physical Sciences of the Oceans», XVIII General assembly, Hamburg, 1983, p. XIII.

A. De Maio, Memorial: Giuseppina Aliverti (1894-1982), «Bollettino di oceanologia», 1, 4, 1983, p 343.

A. De Maio, Giuseppina Aliverti, «Atti del comitato glaciologico italiano», 1983, p. 106, (con l'elenco delle pubblicazioni di argomento glaciologico).

A. De Maio, In ricordo di Giuseppina Aliverti (4.12.1894-10.6.1982), «Annali della facoltà di scienze nautiche, Istituto universitario navale di Napoli», 62, 1995/96, pp. 139-141.

V. De Alfaro, Giuseppina Aliverti, in La Facoltà di scienze matematiche fisiche naturali di Torino 1848-1998, a cura di C.S. Roero, vol. II, I docenti, Torino, Deputazione subalpina di storia patria, 1999, pp. 277-278 (con ritratto).

C.S. Roero, a cura di, La Facoltà  di scienze matematiche fisiche naturali di Torino 1848-1998, vol. I, Ricerca, insegnamento, collezioni, Torino,1999, p. 217.

V. De Alfaro, A. Marzari Chiesa, Giuseppina Aliverti, in Numeri, atomi, alambicchi. Donne e scienza in Piemonte dal 1840 al 1960. Parte I, a cura di E. Luciano e C.S. Roero, Torino, Centro studi e documentazione pensiero femminile, 2008, pp. 81-83.

 


Sandra Linguerri
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