Capon Fermi Laura

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Laura Capon ed Enrico Fermi negli anni del fidanzamento. [Capon Fermi, 1954, p. 32].

Nata: 16 Giugno 1907 (Roma)

Morta: 26 Dicembre 1977 (Chicago)

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Figlia dell’ammiraglio Augusto Capon e di Costanza Romanelli, Laura nacque il 16 giungo 1907 in una famiglia della borghesia italiana di origine israelitica. Secondogenita di quattro figli (Anna, Paola e Alessandro), frequentò il Liceo-ginnasio “Torquato Tasso” di Roma nella medesima classe della sorella Anna, maggiore di un anno. Qui acquisì una solida preparazione umanistica e, al contempo, manifestò una spiccata attitudine per la matematica che, dopo il diploma, si concretizzò nella scelta di iscriversi al corso di laurea in scienze naturali.

Nel 1924 conobbe Enrico Fermi, brillante promessa della fisica, che di lì  a poco avrebbe ricoperto, proprio all’ateneo di Roma, la prima cattedra italiana in fisica teorica. Alla vigilia del matrimonio, celebrato il 19 luglio 1928 dopo un breve fidanzamento, Laura, che all’epoca era iscritta al terzo anno d’università, decise di interrompere gli studi per dedicarsi alla famiglia senza, tuttavia, ritirarsi a vita privata. Pur non esercitando alcuna attività lavorativa ufficiale, aiutò il marito nella stesura di un volume di fisica per le scuole superiori edito nel 1929, i cui proventi rappresentarono un indubbio sollievo finanziario per la giovane coppia. Nel 1931 nacque Nella e, quattro anni dopo, Giulio.

Le nozze con Fermi rappresentarono per Laura non solo la possibilità di entrare in contatto con un gruppo di scienziati, i cosiddetti ragazzi di via Panisperna, allora impegnati in un settore di ricerca d’avanguardia: lo studio del nucleo atomico; ma anche l’opportunità di essere a fianco del marito in importanti eventi anche internazionali, come per esempio il Congresso Solvay del 1930,  o di seguirlo all’estero in occasione di veri e propri tour scientifici. Nel 1930, ella visitò per la prima volta gli stati Uniti dove Enrico si era recato per un ciclo di conferenze ad Ann Arbor, nello stato del Michigan, mentre nel 1934 lo accompagnò in Argentina e in Brasile.  

Risale a questo periodo pure il progetto di un libro, scritto in collaborazione con Ginestra Giovene, moglie di Edoardo Amaldi, intitolato significativamente Alchimia dei nostri tempi e dato alle stampe nel 1936.

Proprio la scoperta della radioattività provocata artificialmente dai neutroni – scoperta che valse a Fermi il premio Nobel nel 1938 – costituisce uno degli argomenti centrali di tale volume di divulgazione, che ripercorre la storia della concezione atomica della materia dai filosofi greci fino alle recenti indagini condotte da Enrico e dal suo gruppo nella prima metà degli anni Trenta.

La collaborazione tra Laura e Ginestra continuò in occasione della traduzione in italiano per l’editore Einaudi del libro di Albert Einstein e Leopold Infeld, The evolution of phisics; traduzione che però, per varie vicende, non venne mai pubblicata.

Il deteriorarsi della situazione politica in Europa; le leggi razziali promulgate nel 1938 dal regime fascista che privarono i cittadini italiani di discendenza ebrea, e dunque anche Laura, dei diritti civili nonché le difficoltà nel portare avanti una ricerca davvero competitiva che non fosse continuamente penalizzata dalla mancanza di adeguate risorse finanziarie, indusse la famiglia Fermi a lasciare l’Italia. La vicenda è nota:  il viaggio a Stoccolma nel dicembre del 1938 per ricevere il premio Nobel fu solo la prima tappa di un viaggio ben più lungo e senza ritorno che portò Enrico, Laura e i figli a stabilirsi definitivamente negli Stati Uniti.

Del periodo americano ci ha lasciato una vivida testimonianza nell’opera Atoms in Family. My life with Enrico Fermi, uscito per la University Chicago Press nel 1954 pochi mesi prima della morte di Enrico.

Tradotto in svariate lingue, Atomi in famiglia, segnò una svolta nella vita di Laura che cominciò a pubblicare con ritmi sempre più stringenti. Nel 1957 uscì Atoms for the World, un rapporto dei lavori della “Conferenza internazionale per gli impieghi pacifici dell’energia atomica” tenutasi a Ginevra nell’estate del 1955, alla quale aveva partecipato come membro ufficiale della “Commissione per l’energia atomica” degli Stati Uniti.

Seguirono, nel 1961, ben tre volumi: un libro per ragazzi sulla storia dell’atomo da Democrito all’energia atomica, intitolato The story of Atomic Energy e tradotto in italiano nel 1964;  Galileo Galilei and the Scientific Revolution, sulla nascita della moderna scienza occidentale, scritto in collaborazione con Gilberto Bernardini;  Mussolini, una storia del duce e della società italiana al tempo del fascismo scritta non con il taglio dello storico di professione ma con quello del testimone diretto. L’ultima fatica è del 1968 quando pubblicò Illustrious Immigrants. The Intellectual Migration from Europe 1930-41 . Nel 1975, invitata alla "Subnuclear Physics School" di Erice, ricordò Ettore Maiorana che aveva conosciuto personalmente. L'anno prima, era stata ospite d'onore  alla cerimonia con la quale il laboratorio di fisica delle particelle di Chicago veniva intitolato a Enrico Fermi.   

È stata insignita di numerosi riconoscimenti sia per l’attività editoriale che per l’impegno civile, fra i quali il premio “Amici della letteratura” assegnatole nel 1968 e quello intitolato “Delle quattro libertà”, conferito dal Consiglio italo-americano del lavoro di New York.

Alla sua morte avvenuta a Chicago il 26 dicembre 1977, l’università della città organizzò una cerimonia commemorativa che culminò con il ricordo di Emilio Segrè, uno dei membri storici del gruppo di via Panisperna, premio Nobel per la fisica nel 1959.

Nota come la moglie del fisico e premio Nobel Enrico Fermi, Laura Capon, pur influenzata  enormemente dalla straordinaria personalità e dall’attività scientifica del marito, ha saputo essere una testimone lucida e indipendente dei diversi percorsi – umani, culturali e politici – di un periodo cruciale della storia del XX secolo.

Non a caso, il fisico Edoardo Amaldi, amico e collega di Fermi, nel raccogliere una quantità enorme di materiale e notizie finalizzate alla stesura di una storia della fisica a Roma, ha incluso anche Laura Capon tra i protagonisti di una delle stagioni scientifiche più esaltanti e, al tempo stesso, drammatiche del Novecento.  

Negli anni della maturità Laura fu una scrittrice di buon successo di libri di divulgazione scientifica nonché promotrice di svariate organizzazioni civiche. Fece parte della Chicago Cleaner  Air Committe, del Women’s Board of the University of Chicago, della League of Women Voters. Fondò inoltre il Civic Disarmament Committee for Handgun Control.

«Laura non fu certamente un semplice spettatore passivo, ma un osservatore acuto, sempre attento, dotato di uno spirito critico estremamente fine degli uomini e delle circostanze della vita, che, con il passare degli anni, era maturato in una non comune sicurezza di giudizio, capacità di orientare la sua carica di entusiasmo verso una buona causa, e abilità di realizzazione, qualità che apparivano in contrasto con la fragilità che aveva gradualmente assunto la sua persona fisica».

[E. Amaldi, Archivio Amaldi, Dipartimento di fisica, Università "La Sapenza", Roma].  

«Laura’s rare characteristic was that she never stopped growing both intellectually and morally, evolving from a normal “ragazza di buona famiglia” (well bred girl) in the cultural norms of Italy in the late twenties, into a world personality respected and beloved by many people in many country».

[E. Segrè, Archivio Amaldi, Dipartimento di fisica, Università "La Sapienza", Roma].

«I suppose one of the characteristics that we most cherish in our friends – sometimes with delight, sometime with mild exasperation – is a degree of inconsistency, providing that the expressions of it remain within reasonable bounds, as they certainly did with Laura. Yet there they were: a strong attachment to the past but interested and alert to the present, shy yet assertive, even aggressive, in a good cause; quit and argumentative; reserved but warm; extremely capable but fussy at times over small matters; a very private person yet author of one of the most satisfactory, and in its way revealing, personal memoirs of her generation which is full of mildly mocking humor that surprised some who thought of Laura ad serious and matter-of-fact».

[A. Kinball Smith, storica di Harvard, maestra di Nella a Los Alamos e moglie del metallurgo Cyril Smith, Archivio Amaldi, Dipartimento di fisica, Università "La Sapienza", Roma]. 

Laura (Lalla in famiglia) ha avuto una infanzia e prima giovinezza serena, assieme a due sorelle e un fratello minore; tutti molto vicini di età i quattro fratelli stanno a coppie nella stessa classe del Liceo Tasso. Molte estati vengono trascorse nella bella fattoria toscana "Il Frassine" degli zii nei pressi di Firenze, frequentata anche dai fratelli Carlo e Nello Rosselli che sono imparentati con i Capon. La famiglia ha molte relazioni, anche negli ambienti scientifici in specie con i Castelnuovo, dove si incontrano tra gli altri matematici Levi-Civita, Volterra, Enriques. Di carattere dolce e generoso è stata l' affettuosa discreta e talora paziente compagna di un marito spesso totalmente assorbito dalle vicende della sua straordinaria avventura scientifica. Ha reagito alla sua prematura scomparsa dedicandosi con successo a nuove intense attività valorizzando la ricca esperienza di vita degli anni precedenti.

[G. Capon, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, nipote di Laura Capon, ricordo comunicatomi nel corso della preparazione del sito, 2008]. 

  


(con G. Amaldi), Alchimia dei nostri tempi, Milano, Hoepli, 1936.

Thomas Carlyle, Messina, G. Principato, 1939.

Atoms in Family. My life with Enrico Fermi, Chicago, The University of Chicago Press, 1954; tr. it. Atomi in famiglia, Milano, Mondadori, 1954..

Atoms for the World, Chicago, The University of Chicago Press, 1957.The story of Atomic Energy, New York, A Landmark Book, Random House, 1961; tr. it., La storia dell’atomo, Milano, Feltrinelli, 1964.

(con G. Bernardini) Galileo Galilei and the Scientific Revolution, New York, Basic Books Inc., 1961.

(con G. Bernardini) Che cosa ha veramente detto Galileo, Roma, Ubaldini, 1969.

Mussolini, Chicago, The University of Chicago Press, 1961; tr.it., Mussolini: una biografia, Milano, Bombiani, 1974.

Illustrious Immigrants. The Intellectual Migration from Europe 1930-41, Chicago, The University of Chicago Press, 1968.


L. Fermi, Atomi in famiglia, Milano, Mondadori, 1954.

E. Amaldi, Laura Capon in Fermi, ottobre 1980, dattiloscritto, Archivio Amaldi, Dipartimento di fisica, Università “La Sapienza”, Roma, scatola 14 “Biografie di scienziati”.

R. M. Grodzins, ricordo di Laura Capon Fermi, dattiloscritto, Archivio Amaldi, Dipartimento di fisica, Università “La Sapienza”, Roma, scatola 14 “Biografie di scienziati”.

A. Kinball Smith, ricordo di Laura Capon Fermi, dattiloscritto, Archivio Amaldi, Dipartimento di fisica, Università “La Sapienza”, Roma, scatola 14 “Biografie di scienziati”.

E. Segrè, Laura Fermi, 1978, dattiloscritto, Archivio Amaldi, Dipartimento di fisica, Università “La Sapienza”, Roma, scatola 14 “Biografie di scienziati”.

Lettera di Nella Fermi a Edoardo Amaldi, 10 gennaio 1981, Archivio Amaldi, Dipartimento di fisica, Università “La Sapienza”, Roma, scatola 14 “Biografie di scienziati”.

N. Weiner, Laura Fermi, «La parola del popolo», 1978.

V. Rainieri, Laura Fermi, «La parola del popolo», 1978.

M. De Maria, Fermi un fisico da via Panisperna all'America, «Le Scienze», anno II, n. 8, aprile 1999.

G. Capon, Laura Fermi, ricordo del nipote, Giorgio Capon, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. 


Sandra Linguerri
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