Luzzatto Valentini  Elena

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Progetto di Villino per G. Bottai. Lido di Ostia, 1928 [Cosseta, 2000]

Nata: 30 Ottobre 1900 (Ancona)

Morta: 1983 (Roma)

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Nata ad Ancona nel 1900 da Vittorio e Cloe Valentini, Elena Luzzatto si iscrisse alla Regia scuola superiore di architettura di Roma nel 1921, anno in cui tale scuola iniziò la propria attività. Conseguì la laurea nel 1925, prima donna in Italia a laurearsi in architettura.
Nel 1926 venne assunta come libera professionista dall’Ufficio tecnico del Comune di Roma; fino al 1934 lavorò inoltre all’Università come assistente volontaria del professore Vincenzo Fasolo presso la Facoltà di ingegneria.
Tra le prime opere vi fu una villa ad Ostia nel 1928 per Giuseppe Bottai, esponente di rilievo del partito fascista ed allora sottosegretario del ministero delle corporazioni. Negli anni successivi si dedicò, da sola o in collaborazione con il marito, l’ingegnere Felice Romoli, ed altri colleghi, alla progettazione di edilizia residenziale e di complessi monumentali (tra cui la realizzazione del mercato coperto di Piazza Principe di Napoli per il Governatorato di Roma nel 1935), vincendo molti concorsi in Italia e nel 1932 a Genali (Somalia), con uno studio per  l’Unione agricola coloniale.
Elena Luzzatto, «la cui espressione artistica a traverso costruzioni normali e monumentali si è andata sempre di più avvicinando a quella semplicità di linee che le permette oggi di affrontare con sicurezza e piena maturità il più efficace razionalismo» [Speckel, 1935, p. 128], come scriveva Anna Maria Speckel nel 1935 in un articolo dedicato ad Architettura moderna e donne architette apparso sull'«Almanacco della donna italiana», è stata tra le pioniere del razionalismo in Italia, come verrà sottolineato nel commento al progetto presentato al concorso per un gruppo di villini ad Ostia nel 1932, dove venne premiata ex-aequo con l’ingegnere Maria Casoni Bortolotti.
Impegnata anche nell’edilizia ospedaliera e funeraria (cimitero militare di Roma, 1944, Nuovo cimitero di Prima Porta, 1945), proseguirà la sua intensa attività nel dopoguerra, partecipando al concorso per un Mercato coperto a Pascara e venendo incaricata capogruppo per la progettazione di case popolari INA-CASA in Sud Italia dal 1958 al 1964.


A.M. Speckel,  Architettura moderna e donne architette, «Almanacco della donna italiana», 1935, pp. 120-134

R. Bizzotto, L. Chiumenti, A. Muntoni (a cura di), Architectonicum: vite professionali parallele 1920-1980, vol. I, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Roma, Dipartimento per l'informazione e l'editoria, 1992

A. Lupinacci, M. L. Mancuso, T. Silvani, 50 anni di professione: 1940-1990, Roma, Edizioni Kappa, 1992

K. Cosseta, Ragione e sentimento dell'abitare. La casa e l'architettura nel pensiero femminile tra le due guerre, Milano, Franco Angeli, 2000

G. Bassanini, Le prime laureate in architettura: alcuni ritratti femminili nel panorama italiano e straniero, in Donne politecniche. Atti del Convegno e Catalogo della mostra. Milano,22 maggio 2000, a cura di A. M. Galbani, Milano, Libri Scheiweller, 2001

Francesca Patuelli
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