Conti Laura

«« indietro
Foto di Laura Conti pubblicata sulla rivista online «Questopianeta»

Nata: 1 Marzo 1921 (Udine)

Morta: 24 Maggio 1993 (Milano)

Esplora album (4 foto)

Nata a Udine nel marzo 1921, Laura si trasferisce a Milano dove si iscrive alla Facoltà di medicina. Nel capoluogo lombardo partecipa alla Resistenza antifascista nelle fila del PSIUP operando nel Fronte della gioventù; viene arrestata il 4 luglio 1944 con Ada Buffulini (1912-1991), giovane dottoressa socialista milanese, e Maria Arata (1912-1975), insegnante di scienze naturali. Dopo un breve soggiorno nel carcere di San Vittore le tre donne vengono inviate al campo di concentramento di Gries (Bolzano). Qui Laura aiuta la Buffulini nell’organizzazione della resistenza interna del campo, in contatto col Comitato di liberazione nazionale di Bolzano. Come ella stessa racconta in Mille volte no, «l’aiuto dei compagni di Bolzano ci dà modo di realizzare quello che può essere considerato uno dei capolavori della vita cospirativa: scriviamo, collettivamente, un articolo sulla vita del Lager, lo mandiamo al CLN di Bolzano, che lo inoltra. L’articolo ha un grande successo: viene pubblicato sull’«Avanti!» clandestino di Milano, dalla «Libera stampa» di Lugano, e viene trasmesso da Radio Londra: lo veniamo a sapere da una guardiana, che furibonda vuol sapere chi lo ha scritto e soprattutto come abbiamo fatto a farlo arrivare a Londra» [Alloisio et al., 1965, p. 137].
Al termine della guerra Laura riprende gli studi di medicina, laureandosi nel 1949; specializzatasi in ortopedia in Austria, lavora fino al 1982 come traumatologa e come ortopedico dell’infanzia all’INAIL e in alcune scuole della provincia lombarda.
All’attività professionale affianca l’impegno politico, sociale e politico: come medico ma anche come scienziato è vicina a donne e operai nelle lotte per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro nelle grandi fabbriche e nelle periferie. Emblematico è il coinvolgimento di Laura nelle vicende che seguirono la fuga di diossina dagli impianti chimici dell’ICMESA, a Meda vicino a Seveso (MI), il 10 luglio 1976, su cui scrisse successivamente due libri, Visto da Seveso. L'evento straordinario e l'ordinaria amministrazione (1977) e Una lepre con la faccia da bambina (1978).
Appartenente al PCI dai primi anni Cinquanta, dagli anni Sessanta è consigliere comunale e poi regionale, venendo poi eletta nel 1987 deputata alla Camera, dove lavorerà nella Commissione agricoltura.
Gli interessi e i campi d’azione di Laura Conti sono svariati, legati da un senso forte di impegno civile e di “amore per la vita”, come è stato scritto da Giorgio Nebbia [Nebbia, 2004, www.altronovecento.quipo.it]. Nel 1956 esce Vandali in casa, contro gli scempi edilizi; negli stessi anni pubblica un imponente saggio bibliografico sulla Resistenza, curando sul medesimo tema La Resistenza in Italia: 25 luglio 1943-25 aprile 1945.
Alla passione e alla dedizione per la lotta ambientalista - come nelle battaglie contro il nucleare o contro la caccia, che la portano ad essere promotrice nel comitato scientifico di Legambiente, attiva nelle “Università verdi”- accompagna l’interesse per temi come l’educazione sessuale nelle scuole, la necessità di una riforma dell’assistenza sanitaria, la campagna a favore dell’aborto e in generale un’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei confronti dell’ambiente e dello sviluppo, condotta anche con numerosissimi articoli pubblicati sulle pagine dell’«Unità», di «Rinascita» ed altre riviste e quotidiani. I suoi libri come Che cos’è l’ecologia (1965), Il dominio sulla materia (1973) e Questo pianeta (1983) hanno accompagnato la nascita e la storia del movimento ecologista italiano.
Laura Conti muore a Milano il 24 maggio 1993. Le sue carte e i suoi scritti sono conservati presso la Fondazione Micheletti di Brescia.


Combattente antifascista, medico, ambientalista e dirigente politico, Laura Conti è stata una «figura di frontiera, che, collocandosi ai margini o al di fuori dell'accademia, nella politica o nell'associazionismo, e sempre ai loro confini, costantemente rinnovandosi, criticando e autosuperandosi, ha preso di petto con eccezionale intensità la maggiore novità storica della nostra epoca, un nuovo e drammatico paesaggio fisico e mentale», come ne ha scritto Pier Paolo Poggio [P.P.Poggio, 2004, www.altronovecento.quipo.it]. Dopo la sua partecipazione, giovanissima, alla Resistenza, Laura Conti si è impegnata nelle lotte civili, sociali e politiche dell’Italia del secondo Novecento, principalmente legate a temi ecologisti ma anche al rispetto della salute e della dignità umana, ai temi della difesa dei diritti delle donne e dei malati mentali. Di particolare rilievo la sua attività a seguito del disastro ambientale avvenuto a Seveso nel luglio 1976.
Esistono, intitolati al suo nome, un premio sull’ecologia instituito dall’Ecoistituto del Veneto, vari circoli di Legambiente e il “Laboratorio territoriale di educazione ambientale”  della Regione Lombardia e dell’Università di Milano.


«Laura dei gatti» perché la «sua casa era popolata di gatti, quasi tutti presi dalla strada», come scrive il giornalista Giuseppe Lucchelli in un articolo su «Repubblica» in occasione della morte della Conti, era «un’intellettuale antesigniana delle battaglie ambientaliste» e anche «uno dei personaggi storici, una bandiera dell’ambientalismo italiano» [Lucchelli, 1993, p. 38].
Nel ricordo che scrive il politico ambientalista Enrico Falqui si legge: «il suo nome è sicuramente associato al ruolo che ebbe nel far conoscere all’opinione pubblica italiana ed internazionale il drammatico evento di Seveso. La sua intransigenza scientifica si coniugava perfettamente alla lucida capacità di decisione politica per impedire che il dramma di Seveso fosse confinato nel silenzio complice e nell’oblio». E prosegue, «eppure Laura non è mai stata condiscendente verso i suoi “cari” amici ambientalisti. Insegnava il rigore scientifico e lo pretendeva dagli altri, soprattutto se suoi amici e colleghi. Per questo disdegnava ogni forma di riduzionismo scientifico, era esigente nel ricercare un metodo di analisi rigorosa verso qualsiasi forma di complessità. Amava il ragionamento nella sua profondità e rotondità, pur essendo maestra nello stupire il pubblico che l’ascoltava per la semplicità e la chiarezza del suo linguaggio. Aveva il carisma del “leader” (come si usa dire oggi), senza curarsi dell’immagine frivola o dei riconoscimenti verso se stessa, pur avendo tutti i titoli per ottenerli. Sapeva e ne sorrideva del suo famosissimo soprannome con cui era amorevolmente chiamata dagli amici di Legambiente, “Nonna Abelarda”. Ma stupiva tutti, anche i giovanissimi, per quella eccezionale vitalità e combattività che metteva in tutte le battaglie nelle quali si lanciava per convincere l’opinione pubblica a sostenere le sue tesi» [Falqui, 1993, p. 34].


Scritti principali
(per una bibliografia più completa, compresi i numerosissimi articoli su riviste e periodici, si rimanda a Un amore per la vita. Il fondo Laura Conti, nel numero monografico dedicato a Laura Conti della rivista «altroNovecento», n. 8 gennaio 2004, consultabile online all’indirizzo www.altronovecento.quipo.it)

L. Conti, Vandali in casa, Bari, Laterza, 1956

L. Conti, L'assistenza e la previdenza sociale: storia e problemi. Prefazione di Rodolfo Mondolfo, Milano, Feltrinelli, 1958

L. Conti, La stampa clandestina della Resistenza in una raccolta documentaria, Milano, INSMLI, 1960

L. Conti (a cura di), La Resistenza in Italia: 25 luglio 1943-25 aprile 1945, Milano, Feltrinelli, 1961

L. Conti, Cecilia e le streghe, Torino, Einaudi, 1963

L. Conti, Che cos'è l'ecologia: capitale, lavoro e ambiente, Milano, G. Mazzotta, 1965

L. Conti, La condizione sperimentale, Milano, Mondadori, 1965

L. Conti, Sesso e educazione, Roma, Editori riuniti, 1971

L. Conti, Le frontiere della vita, Milano, Mondadori, 1972

L. Conti, Il dominio sulla materia, Milano, Mondadori, 1973

L. Conti, Visto da Seveso. L'evento straordinario e l'ordinaria amministrazione, Milano, Feltrinelli, 1977

B. Commoner, L'energia alternativa. Prefazione di L. Conti, Roma, Editori Riuniti, 1978

L. Conti, Una lepre con la faccia di bambina, Roma, Editori Riuniti, 1978

L. Conti, Lo sai come si nasce? Illustrazioni di A. Marcenaro, Milano, Mondadori, 1979

L. Conti, Il tormento e lo scudo. Un compromesso contro le donne, Milano, Mazzotta, 1981

L. Conti, Questo pianeta, Roma, Editori Riuniti ,1983

L. Conti, Gli animali raccontano. Storie di nascite. Illustrazioni di Adelchi Galloni, Milano, Mondadori, 1988

L. Conti, La fotosintesi e la sua storia, Firenze, Giunti-Marzocco, 1991

L. Conti, L' evoluzione e la storia del pensiero evoluzionistico, Firenze,  Giunti-Marzocco, 1991

L. Conti, Discorso sulla caccia: dove si parla anche di evoluzione, antropogenesi, anatomia femminile, agricoltura; del diritto alla pigrizia e di coccolamenti durati milioni di anni; della dubbia compatibilita fra uomo e pianeta Terra; di possibili catastrofi e dei rischi di facili rimedi, Roma, Editori riuniti, 1992
    


M. Alloisio, C. Capponi, B. Galassi Beria, M. Pastorino (a cura di), Mille volte no. Voci di donne contro l’oppressione, Roma, Edizioni Unione Donne Italiane, 1965

E. Scroppo (a cura di), Donna, privato e politico: storie personali di 21 donne del PCI, Milano, Mazzotta, 1979

M. Alloisio, G. Beltrami, Volontarie della libertà, Milano, Mazzotta, 1982

G. Lucchelli, Laura dei gatti, «La Repubblica», 26 maggio 1993, p. 38

E. Falqui, In memoria di Laura Conti, «Notizie verdi», n.21, 1993

M. Mafai (a cura di), Le donne italiane, Milano, Rizzoli, 1993

L. Lucarini (a cura di), Laura Conti: dalla Resistenza, all'ambientalismo, al caso Seveso, Provincia di Milano, Legambiente, Suppl. al n. 122 dell'«Unità» del 26/5/94

R. Farina, Dizionario biografico delle donne lombarde, 568-1968, Milano, Baldini & Castoldi, 1995

A. Poggio, Ambientalismo, Milano, Bibliografica, 1996

Numero monografico dedicato a Laura Conti della rivista «altroNovecento», n. 8 gennaio 2004, consultabile online all’indirizzo www.altronovecento.quipo.it, che contiene, tra gli altri: P.P. Poggio, Il fondo Laura Conti, e G. Nebbia, Un amore per la vita. Il fondo Laura Conti.
 
«Questopianeta», Anno III, Numero 0 (29 maggio 2006) www.questopianeta.it 
 
Oltre quel muro. La resistenza nel campo di Bolzano, catalogo della mostra documentaria di Dario Venegoni e Leonardo Visco Gilardi, Fondazione Memoria della deportazione, 2007 

Francesca Patuelli
Cerca
Scriveteci

Avete un nuovo nominativo, una data, un'immagine, una qualsiasi segnalazione per arricchire il nostro sito?

scienzaa2voci@unibo.it

Brand Unibo.it

© Copyright 2004-2010 - ALMA MATER STUDIORUM - Università di Bologna
Via Zamboni, 33 - 40126 Bologna - Partita IVA: 01131710376
Informativa sulla Privacy - Sistema di identità di ateneo