Messeri Albina

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Albina Messeri [Ciampi, 1971-1972, p. 171]

Nata: 25 Agosto 1904 (Firenze)

Morta: 19 Gennaio 1972 (Padova)

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Albina Messeri nacque a Firenze il 25 agosto 1904. Si laureò in scienze naturali appassionandosi sin da giovane alle ricerche compiute nel «Giardino dei Semplici», Istituto ed Orto botanico dell’Università. Questa storica struttura, diretta già nel 1925 dal prof. Giovanni Negri, fu notevolmente danneggiata durante il conflitto bellico:  alcune aiuole furono adibite a sepoltura dei cadaveri nel 1944, e le salme vennero riesumate solo dieci anni più tardi, come previsto dalla legge. Ciò impose a diversi ricercatori di abbandonare il centro cercando altrove possibili campi d’indagine  e impieghi istituzionali. Albina  fu dunque costretta ad affrontare  una lunga serie di spostamenti: Pisa, Catania, Siena, Camerino, Messina, Bari e, infine, Padova,  dove nel 1950 vinse la cattedra, mentre nel 1953 divenne professore ordinario. Scrisse novantuno contributi scientifici, attinenti al mondo forestale ma orientati spesso verso tematiche radicalmente diverse; fu socia dell’Accademia italiana di scienze forestali, dell’Accademia Gioenia, dell’Accademia  Peloritana e dell’Accademia pugliese delle scienze, socio corrispondente dell’Istituto veneto di scienze, lettere ed arti e consulente della Sezione di biologia del Centro di sperimentazione  agricola e forestale dell’Ente nazionale cellulosa e carta.
La morte improvvisa la colse la mattina del 19 gennaio 1972, lasciando incompiuto sulla sua macchina da scrivere il discorso sull’accrescimento delle specie arboree, composto nel chiaro intento di fornire una sempre maggiore organizzazione all’insieme degli studi specialistici svolti nel corso degli anni.

  


Dopo aver studiato all’Università di Firenze ed essersi laureata in botanica con il prof. Giovanni Negri, del quale fu a lungo collaboratrice,  la giovane Albina Messeri decise di dedicarsi alla ricerca: erano  quelli anni sicuramente difficili, segnati dalla dittatura fascista prima, poco attenta alle scienze naturali, e dalla Seconda Guerra Mondiale poi, che rese ancor più complesse le analisi sul territorio. Per far esperienza la giovane studiosa  fu costretta a viaggiare: dopo un breve periodo passato a Pisa, dove si dedicò all’istologia del legno, alla floristica ed alla sistematica, dovette trasferirsi a Catania. L’Istituto dell’Università era stato diretto negli anni precedenti da Roberto Savelli, affiancato da alcune assistenti: Nerina Noster, Gaetana Casalaina e Carmela Carus. In una condizione assai precaria Albina si dedicò all’analisi del Lagurus Ovatus, incaricata anche dell’insegnamento di botanica. Proprio nell’anno in cui le succedeva Roberto Corti, la struttura catanese veniva occupata e danneggiata dalle truppe anglo-americane sbarcate in Sicilia. In questo periodo  vedono la luce i primi scritti di Albina che evidenziano uno spiccato interesse per il mondo forestale: l’obiettivo era quello di raggiungere una visione unitaria dell’organismo vegetale per inserire le singole ricerche in una struttura sistematica.
Per un biennio, a partire dal 1950, la Messeri è direttrice dell’Orto botanico di Siena.  Nello stesso anno, a Padova, vinse un concorso a cattedra, mentre nel 1953 divenne professore ordinario. L’attività di osservazione sul campo è costante e diversificata: dallo studio dei sistemi conduttori in plantule gimnosperme e in particolare di conifere, all’indagine sui fenomeni morfogenetici e sugli organizzatori vegetali. Notevoli sotto il profilo applicativo risultano altresì i contributi sull’anatomia e sulla fisiologia della resinazione e sulla struttura submicroscopica parietale delle fibre di tensione del legno.
Tra il 1952 ed il 1954, in collaborazione con Eleonora Francini, professore all’Università di Bari, Albina effettuò una serie di spedizioni esplorative a Marettimo, che porteranno , nel 1956, alla pubblicazione di un primo esame della  vegetazione insulare. Staccatasi oltre seicentomila anni or sono dalla Sicilia, quest’isola appartenente all'arcipelago delle Egadi è la più lontana dalla costa, e la sua vegetazione è stata più volte definita «uno scrigno botanico».  Montuosa, aspra ed impervia, nonché priva di urbanizzazione, Marettimo ha subito un’evoluzione botanica tutta particolare. La sua flora annovera circa seicento tipi di piante, quasi mille ettari di bosco e numerosi endemismi, ossia organismi vegetali che vivono spontaneamente soltanto in un particolare ed unico ambiente.
Dal 1961 al 1964 la scienziata fiorentina fu prefetto dell’Orto botanico di Bari, ristrutturato e rinnovato a partire dal 1955 ed oramai al centro del moderno campus universitario della città.
Gli scritti dell’ultimo periodo non furono meno rilevanti: all’avanguardia anche per il loro contenuto ecologico, riguardavano principalmente le relazioni fra ritmi di accrescimento e  ritmi climatici, l’ambiente e la caratteristiche morfologiche dell’abete bianco nonché il controllo fotoperiodico del ritmo vegetativo degli alberi.


Clara Ciampi, allieva, amica e collega, pochi giorni dopo la morte di Albina Messeri, ricordava:

«Ci seguiva passo passo nel lavoro, sempre pronta agli elogi, spesso immeritati: aveva il dono di saper correggere lodando e incoraggiando, sorridente,  paziente». 

 
[C. Ciampi 1971-1972, p. 171] 


E. Francini, A. Messeri,  L’isola di Marettimo nell’arcipelago della Egadi e la sua vegetazione, in «Webbia», vol. 11, pp. 607-846, 1956
E. Francini, A. Messeri, Botanica sistematica, Firenze, Macrì, 1958. 
A. Messeri, Resultati di alcune esperienze di coltivazione di Lagurus ovatus L., Firenze,1942
A. Messeri, Lezioni di botanica farmaceutica, Firenze, Macrì,  1951. 
A. Messeri, Notes sur l’Abies nebrodensis (Lojac) Mattei «Atti della R. Accademia nazionale dei Lincei. Memorie della Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali», Sez. 3a, Bot., 25(6), 1958, pp. 547-556.
A. Messeri, Notes sur l’Abies nebrodensis (Lojac) Mattei, «Terre & Vie», n. 106 (supplement),1959, pp. 130-134.
A. Messeri, M. Innamorati, Z. Jacobi, Germinazione e accrescimento dell’abete bianco (Abies alba mill.) in diverse condizioni termiche e fotoperiodiche, Firenze, [s.n.], 1963. 
A. Messeri, L'Orto botanico di Bari. Orti botanici delle Università italiane. Ist. di Tecnica e Propaganda Agraria, Roma, C.N.R., 1965.


C. Ciampi, Albina Messeri, Necrologio, in «L'Italia forestale e montana: rivista di politica economia e tecnica»,  v.26-27 1971-1972, pp. 171-172.

E. Francini, A. Messeri,  L’isola di  Marettimo nell’Arcipelago delle Egadi e la sua vegetazione, Firenze, Istituto botanico, 1956. 

A. Messeri, Curriculum vitae di Albina Messeri,  Pisa, Pacini Mariotti, 1942.



Dario De Santis
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