Giovene Amaldi Ginestra

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Ginestra Giovene Amaldi [U. Amaldi, 2003]

Nata: 1911 (Napoli)

Morta: 1994 (Roma)

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Ginestra nacque nel 1911 a Napoli da Nestore Giovene, ingegnere delle Ferrovie dello Stato, e da Giulia Cristiano, maestra elementare. Il padre le insegnò a nuotare da piccolissima e alla fine del liceo le fu addirittura proposto di allenarsi per partecipare alle Olimpiadi; rifiutò perché voleva “fare l’astronoma” ma la passione per il mare e il nuoto non l’abbandonarono mai. Si trasferì bambina a Roma con la famiglia dove si iscrisse, giovanissima, al corso di laurea in matematica e fisica dell’Università capitolina ove si laureò nel 1931 con una tesi di astronomia sotto la guida del prof. Giuseppe Armellini. Ottenuta una borsa di studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), seguì poi un corso di perfezionamento in radiocomunicazioni al termine del quale iniziò a frequentare, senza alcun compenso, l’Istituto di fisica romano, allora diretto dal noto scienziato Orso Mario Corbino. Nel 1933 sposò il fisico Edoardo Amaldi, collaboratore di Fermi; dal loro matrimonio nacquero quattro figli: Ugo (che seguì le orme paterne), Paola, Francesco e Daniela. Considerato che all’epoca era di fatto preclusa alle donne la strada della ricerca scientifica, dopo essere entrata nel 1934 - si direbbe oggi- come precaria nell’Istituto di calcolo del CNR e aver collaborato alla redazione della «La Ricerca scientifica» , dal 1937 si dedicò alla diffusione della cultura scientifica, diffusione che incrementò durante la guerra, a causa della situazione politica e familiare. Infatti la sua vita di quegli anni fu segnata dalla partenza di tanti amici che rischiavano la persecuzione a seguito delle legislazioni antiebraiche, dall’invio del marito in Africa come capitano responsabile di una polveriera situata poco lontano dalla prima linea, dall’entrata in guerra, dal fortunoso rientro di Edoardo a Roma, pochi giorni prima della rottura del fronte, dalle difficoltà della vita quotidiana romana quando mancava il cibo, ma, soprattutto, dalla morte nel 1944 all’età di sette anni di Paola, la secondogenita, morte che rimase, fino agli ultimi suoi istanti, il dolore più profondo. Fu probabilmente per reagire a quel triste evento che Ginestra, spinta altresì dal marito, intensificò la sua attività di scrittrice di libri per i licei e di divulgatrice scientifica, vista sfumare definitivamente la possibilità di trovare un impiego nel mondo accademico. Questo mondo grande e terribile, uscito nel 1951, era rivolto a ragazzi fra i 10 e i 14 anni. La sua stesura era cominciata prima dell’arrivo degli alleati a Roma «nel quadro delle idee sviluppate in discussioni tenute in ambienti del Partito d’Azione su come modificare l’insegnamento nella scuola media. Le idee elaborate a quell’epoca furono raccolte in una relazione, presentata dal ministro della Pubblica istruzione Guido de Ruggiero nell’estate 1944. La relazione conteneva, fra varie altre proposte di innovazione, quella di introdurre l’insegnamento delle scienze nei primi anni della scuola media, come scrisse più tardi Edoardo Amaldi» [testimonianza di Ugo Amaldi].

Ecco dunque gli oltre trent’anni di febbrile attività svolta dall’Amaldi che, oltre a scrivere e ad apparire in televisione si occupava dell’educazione dei figli e che -«donna culta con la u» [testimonianza di Daniela Amaldi] come diceva scherzosamente il marito- si teneva aggiornata degli sviluppi della letteratura più recente sia italiana sia straniera e non tralasciava di leggere i libri gialli della famosa collana Mondadori. La vasta attività di prima divulgatrice scientifica italiana –inusualmente tradotta in altre lingue- fu sostenuta dall’ampia cultura letteraria, da un profondo amore per la lingua italiana, da un grande talento per la scrittura e dalla capacità di esprimere, in un linguaggio semplice, anche i concetti più difficili.

Ginestra Amaldi era donna moderna, indipendente ed attivissima ma conscia dei propri doveri verso il marito, i figli e l’Italia, che amava profondamente, con addirittura una venatura di nazionalismo. Quando, nel 1946, durante un lungo viaggio negli Stati Uniti Fermi offerse a Edoardo una cattera all’Università di Chicago, fu naturale per lei sostenere il marito nella decisione di tornare a Roma e di dedicarsi con determinazione alla ricostruzione della fisica italiana ed europea.  Nel 1971 venne colpita da un aneurisma cerebrale che, dopo un lungo coma, la lasciò parzialmente paralizzata e che le impedì di proseguire il suo lavoro. «Il corpo è colpito ma lo sguardo è sempre lo stesso.- così Ugo Amaldi commentava un’immagine della madre, ritratta dopo la malattia, nel suo giardinetto di Viale Parioli 50 a Roma –E anche l’interesse per la lettura e l’arguzia non sono molto cambiati. Purtroppo, come ho detto, aveva perso la gioia dello scrivere.» [Amaldi, 2003, p. 2]. Negli ultimi anni fu amorevolmente seguita ed assistita dal marito Edoardo, che morì qualche anno prima di lei, nel 1989.Nel 1994 si spense anche Ginestra.

 

Ginestra Giovene Amaldi è nota soprattutto per la sua attività di divulgatrice scientifica nel campo delle scienze, in particolare fisiche e astronomiche. La sua prima opera divulgativa, Alchimia del nostro tempo del 1936, fu scritta in collaborazione con Laura Cappon, moglie del noto fisico Enrico Fermi: le autrici illustrarono al grande pubblico lo sviluppo della concezione atomica della materia dall’antichità sino alle recenti scoperte avvenute all’interno dell’Istituto di fisica di via Panisperna a Roma, dove, a partire dalla fine degli anni Venti, si era andato a costituire un gruppo di giovani e brillanti studiosi che, sotto la guida di Fermi, aveva portato a termine una serie di fondamentali esperimenti sulla radioattività. Di quel gruppo faceva anche parte Edoardo Amaldi, marito di Ginestra. Dal 1934 al 1937 fu redattrice della rivista «La Ricerca scientifica» e, in virtù di tale posizione, svolse un ruolo importante nella rapida diffusione dei lavori del gruppo di via Panisperna in ambito scientifico internazionale. A partire dalla seconda metà degli anni Quaranta, Ginestra intensificò la propria attività nella divulgazione scientifica e scolastica, dando vita ad una serie di testi decisamente innovativi, molti dei quali tradotti in parecchie lingue, in particolare Questo mondo grande e terribile, pubblicato nel 1951 da Garzanti, un libro che ebbe enorme successo, anche all’estero, e convinse molti ragazzi e ragazze a dedicarsi alla ricerca scientifica.Tra il 1950 e il 1960 scrisse numerosi articoli per riviste e voci enciclopediche e, in qualità di ideatrice e scrittrice di testi, collaborò ad una serie di trasmissioni radiofoniche e televisive a carattere didattico: Classe Unica (1954); Telescuola (1959-61); Piccola Enciclopedia Popolare (1962-65); Almanacco (1963-65); Rassegne delle Scienze (1963-68); Università Marconi (1965-70). Per Telescuola tenne in diretta più di ottanta trasmissioni di mezz’ora l’una e per Almanacco scrisse i testi di una ventina di film che furono realizzati dal regista Giorgio Ponti. Ginestra va infine ricordata per la stesura, insieme al marito Edoardo, di una serie di testi di fisica per le scuole superiori che sono stati utilizzati da più di un milione di studenti. Il figlio Ugo, a questo proposito, ricordava che: «[…] nel 1946 Ginestra scrisse un volumetto di fisica di 200 pagine dal titolo Elementi di fisica- ad uso degli Istituti commerciali. Naturalmente l’editore fu Zanichelli (l’editore dei notissimi testi di geometria per le scuole medie e superiori di Enriques e Amaldi, il padre di Edoardo) e vi compaiono come autori sia Ginestra che Edoardo, ma lo stile e la semplicità del linguaggio mi dicono che fu scritto dalla Mamma, come del resto la maggior parte dei molti testi scolastici che seguirono» [Amaldi, 2003, p. 1]

«In questo libro la materia trattata riguarda la trasformazione spontanea o artificiale dei nuclei degli elementi. Alle indagini compiute dai fisici in questo campo hanno prevalentemente contribuito due donne: Marie Curie […] e la figliola Irene […]. Questa scoperta fu tosto seguita dalle oramai celebri indagini di Enrico Fermi […] nelle quali il Fermi fu molto attivamente assistito, fra gli altri, dal suo valoroso collaboratore prof. Amaldi. Il lettore avrà già compreso che le autrici di questo libro sono appunto le gentili spose di Enrico Fermi e di Edoardo Amaldi.»[O. M. Corbino, Introduzione, in Alchimia del nostro tempo, 1936]  «Dopo una decina d’anni si dovette rimettere mano ai libri di testo. Come unico fisico della terza generazione fu naturale che lo facessi io con Edoardo. […] lasciammo comunque il nome della Mamma, la quale scorse il libro, lo apprezzò anche perché stampato a due colori ma protestò, e continuò a protestare, dicendo: “Ma cosa vi è venuto in mente? Perché avete messo E. Amaldi, G. Amaldi, U. Amaldi? E’ ridicolo. Avreste dovuto scrivere Edoardo, Ginestra e Ugo Amaldi”.Alla Zanichelli questa terza edizione prese il nome di “Amaldi al cubo”.»

[U. Amaldi, Atomi di famiglia, «Golem», n.3, marzo 2003; http://magazine.enel.it/golem]

«Dopo il ’68, una sera dissi alla mamma, lei che era stata educata e ci aveva educato, insieme al babbo, alla parità, che era stata una femminista ante litteram sebbene avesse rinunciato alla ricerca scegliendo di impegnarsi nell’attività di pubblicista e di divulgatrice, più conciliabile con il ruolo di moglie e di madre. Io avevo creduto di dimostrarle il mio apprezzamento, ma lei si offese moltissimo: come potevo pensare che lei fosse contraria agli uomini come le “scalmanate” delle dimostrazioni? La mamma inoltre leggeva moltissimo opere di saggistica, ma soprattutto di letteratura, italiana e straniera, quella francese in lingua originale (“Stai leggendo Proust in italiano? ma come ti viene in mente? non puoi apprezzarlo assolutamente!”mi disse con tono direi scandalizzato). Nonostante una educazione familiare fortemente laica improntata al senso del dovere e all’impegno, accompagnati da una sostanziale sobrietà, è stata sostenuta in tutto il corso della sua vita da un forte senso religioso che ne ha fatto una cattolica umanamente aperta.La mamma per un periodo, direi negli anni ’60, lavorò con un centro medico facendo i calcoli per le prime cure dei tumori con raggi al cobalto. Commentava che lei faceva calcoli precisissimi (come chiunque la conoscesse era certo) e poi le dosi e la somministrazione fatte dai medici erano quanto mai approssimate, tanto che dopo qualche tempo rinunciò perché “era impossibile lavorare in quel modo!”Amava anche gli sport il che la accomunava a nostro padre. Praticava il tennis, lo sci, le piaceva passeggiare in estate in montagna, ma sopratutto amava il mare; era infatti una provetta nuotatrice e negli anni ’60 comprarono una tavola a vela di polistirolo(!) che scuffiava con grande facilità, ma della quale godeva moltissimo.»

[Ricordo personale della figlia, Daniela Amaldi]

Fra le numerose pubblicazioni di Ginestra Amaldi si segnalano:

 

Alchimia del nostro tempo :L'ipotesi atomica. La scoperta della radioattività, con Laura Fermi, Milano, Hoepli, 1936.

L’Universo, Roma, Edizioni Leonardo, 1946.

I misteri della materia : atomi, nuclei, raggi cosmici, Milano, Hoepli, 1950.

Osservazioni scientifiche, Telescuola, Torino, ERI, voll. 2.

Questo mondo grande e terribile, Milano, Garzanti, 1951(trad. francese: Notre Univers, Paris, Fernand Nathan,1951; trad. spagnola: Tu Mundo, Barcellona, Daimon, 1952; trad. inglese: Our World and Universe around it, New York, Abradale Press).

Fisica atomica, Torino, ERI, 1954.

Il romanzo del firmamento, Torino, ERI, 1957.

Materia e antimateria, Milano, Mondadori, 1961 (trad. inglese: The Nature of Matter, Chicago, Univ. Chicago Press, 1966).

Corso di fisica : ad uso dei licei classici : rielaborato dal testo di Enrico Fermi, con E. Amaldi, 1957, seguito da decine di testi per le scuole di ogni ordine e grado pubblicati fino agli anni Ottanta.

Il progresso della tecnica, Torino, ERI, 1961.

Astronomia : il sistema planetario, Torino, ERI, W0 1, 1963.

Galileo Galilei, Torino, ERI, 1964.

Il nostro mondo e l'universo che lo circonda, Milano, Hoepli, 1966.

U. Amaldi, Atomi di famiglia, in «Golem», n.3, marzo 2003, pp. 1-3; http://magazine.enel.it/golem

Ginestra Amaldi, in Italiane, a cura di E. Roccella, L. Scaraffia, II, Roma, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le pari opportunità, 2003, pp. 7-8.

Testimonianze e ricordi personali dei figli Ugo e Daniela Amaldi.

Miriam Focaccia
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