De Stefani Colosi  Ines

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Nata: 20 Gennaio 1895 (San Giovanni Ilarione (Vicenza))

Morta: 15 Febbraio 1941 (Firenze)

Nata in provincia di Vicenza da Alcibiade e Clotilde Sartori, dopo aver frequentato il Collegio delle Dame inglesi di Vicenza, Ines si iscrisse all’Università di Padova, facoltà di Chimica, per passare poi alla facoltà di Scienze naturali dell’Università di Torino, ove si laureò nel 1921. Qui conobbe Giuseppe Colosi (1892-1975), allievo di Daniele Rosa e poi professore di zoologia a Torino, Siena e Firenze, che sposò l’anno successivo. Del marito divenne altresì preziosa collaboratrice, tanto che divideva «le Sue ore tra la casa ed il laboratorio, dedicandosi con uguale ordinata abilità tanto ai lavori femminili ed alle cure domestiche quanto agli studi e alle ricerche scientifiche».[Colosi, 1941, p. 6]

Ines aveva iniziato le proprie ricerche in campo geologico, dedicandosi all’ispezione della parte media della Valle del Chiampo, nel vicentino; passata poi agli studi zoologici, nel 1921 compilò una breve nota sopra una forma larvale di Coenurus serialis Gervasis.

Fra il 1927 e il ’29 compilò numerose recensioni di argomento zoogeografico per la rivista «L’Universo»; nel 1929 vi apparve la nota Le faune insulari, in cui affrontò il problema delle faune insulari in relazione alla teoria dell’Ologenesi, teoria sostenuta sia da De Rosa, sia da Colosi.

Tra l’ottobre del 1929 e il dicembre del 1934 passò, insieme al marito, sette soggiorni di ricerca presso la Stazione zoologica di Napoli, lavorando sulla sistematica dei Brachiuri e sulla fisiologia della respirazione e dell’assunzione d’acqua. Questi soggiorni furono certamente fra i periodi più produttivi per la sua attività scientifica.

Fu nel 1932 che cominciò ad interessarsi al problema della respirazione e del medium respiratorio: frutto di queste ricerche furono diversi articoli pubblicati tra il 1932 e il ’33.

Sempre nel 1932, anno particolarmente intenso di lavoro, Ines collaborò col marito alla stesura de La fauna italiana, edita nel 1933: suoi sono la maggior parte dei capitoli dedicati ai vertebrati terrestri.

Scrittrice “garbata” dallo stile semplice ed elegante, elaborò numerosi articoli e note comparsi in vari periodici, e scrisse talvolta anche per i bambini.

I suoi ultimi studi furono rivolti alla questione della penetrazione ed economia dell’acqua negli organismi terrestri nonché alla loro ricaduta a livello ecologico. Con L’assunzione dell’acqua per via cutanea e Il problema della penetrazione dell’acqua negli organismi terrestri, entrambi del 1933, Ines De Stefani contribuì altresì all’affermazione della legge della costanza dell’ambiente vitale esterno trovata dal marito Giuseppe Colosi, legge che comprende pure quella della costanza del medium respiratorio, alla quale rimane legato il nome e la fame di Ines De Stefani Colosi.


«Era bella e gentile di aspetto, fine nel tratto e nei gusti, vivace e versatile di ingegno, semplice e leale di carattere, buona d’animo, dolce nell’espressione di ogni Suo sentimento».[Colosi, 1941, p. 5]


Descrizione geologica della parte media della valle del Chiampo, Padova, Stab. Grafico L. Boscardin, 1922.

 

Sul Coenurus serialis Gerv., Padova, Stab. Grafico L. Boscardin, 1922.

 

Le faune insulari, «L’Universo», X, 1929.

 

Crostacei decapodi dei Laghi Albanesi, «Atti Acc. Veneto-Trentino-Istriana»,XXII, 1932.

 

La respirazione diretta della cornea lucida e del cristallino nell’occhio dei mammiferi, , «Boll. Di Zool.», III, 1932.

 

La resistenza dei gasteropodi polmonati terrestri alla sommersione, «Boll. Di Zool.», III, 1932.

 

Sulla presenza di una urocisti nei vaginulidi (gasteropodi terrestri), «Boll. Di Zool.», III, 1932.

 

L’assunzione dell’acqua per via cutanea, «Pubbl. Staz. Zool. Napoli», XII, 1933.

 

Il problema della penetrazione dell’acqua negli organismi terrestri, «Rivista di Fisica, Matematica e Scienze Naturali», VIII, 1933.

 

Mammiferi alpini; I grossi mammiferi della Penisola; Aquile, falchi ed avvoltoi; Gufi e civette; Picchi, upupe e cuculi; Le rondini e i pigliamosche; Corvi, gazze, averle e storni; Tordi, merli, pettirossi e usignoli; Bigie, capinere e beccafichi; Allodole, pispole e cutrettole; Le cincie; Passeri, fringuelli, verdoni e cardellini; Gallinacei e colombi; Fra i canneti; Gru, cicogne ed aironi; Trampolieri d’acque e di terra; I nuotatori; Cigni, anitre ed oche; Sui laghi e sui mari; Gabbiani e rondini di mare, in  «La fauna italiana», di G. Colosi, Torino, UTET, 1933.

 

Articoli, recensioni, notizie in  «Scienza per tutti», «Il Cartoccino dei piccoli», «L’Universo», «Sapere», «Rivista di Fisica, Matematica e Scienze Naturali».


Giuseppe Colosi, Ines Colosi De Stefani (XX Gennaio 1895-XV Febbraio 1941). Cenni sulla vita e sull’attività scientifica, Firenze, Le Monnier, 9, 1941.


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