Stella Emilia

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Ritratto di Emilia Stella. [Margaritora, 1995, p. 1].

Nata: 12 Aprile 1909 (Pavia)

Morta: 10 Marzo 1994 (Roma)

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Emilia Stella fu la figlia della zoologa Rina Monti, la prima donna a salire su una cattedra universitaria del Regno d’Italia, e del geologo Augusto Stella (1863-1944), professore presso i politecnici di Torino e Roma. Nacque a Pavia, il 12 aprile 1909, ove compì anche i suoi studi universitari, laureandosi nel 1930 in scienze naturali. Nel 1932 vinse una borsa di studio per continuare le sue ricerche presso l’Istituto di zoologia dell’Università di Roma e, tre anni dopo, un’altra borsa di studio per lavorare con Emile Guyénot (1885-1963) alla Station de zoologie expérimentale di Ginevra. Fu un periodo particolarmente fecondo. Ritornata a Roma vinse, nel 1936, il premio Carpi dell’Accademia dei Lincei, ottenne la libera docenza in zoologia e fu nominata assistente volontario e poi assistente ordinario all’Istituto di zoologia. Nel 1945 vinse a Roma il concorso per la cattedra di idrobiologia, cattedra che mantenne fino al suo pensionamento. Dal 1953 al 1956 fu anche incaricata dell’insegnamento di zoologia.

Seguendo le orme di sua madre, Rina Monti (1871-1937), Emilia Stella dedicò quasi tutta la sua vita scientifica alla limnologia, lo studio della biologia delle acque dolci, diventando un’esperta di fama internazionale, apprezzata soprattutto per i suoi contributi sui calanoidi, minuscoli crostacei che svolgono un ruolo fondamentale nell’ecologia delle acque dolci e salate.

Già nella sua tesi di laurea, Ovogenesi di alcuni Ciclopoidi, Emilia lavorava su piccoli crostacei planctonici, i Cyclops, che attirarono l’interesse di un nutrito gruppo di specialisti in tutto il mondo. Seguirono altre 89 pubblicazioni per riviste scientifiche. Tra il 1934 e il 1942, dopo il suo trasferimento all’Istituto di zoologia di Roma, abbandonò temporaneamente il suo campo di ricerca prediletto, per studiare l’istogenesi delle penne dei polli, la genetica della Drosophila e i cicli di riproduzione di alcuni insetti come le termiti e le zecche. La chiamata alla cattedra di idrobiologia le permise di ritornare al suo vecchio amore. Infatti, grazie anche ai contributi dell’idrobiologia italiana, lo studio sui laghi si era trasformato da uno studio puramente naturalistico in un campo di ricerca ampio e complesso per il quale occorrevano approfondite conoscenze chimiche, fisiche, ecologiche, embriologiche, citologiche, genetiche, anatomiche, biogeografiche e sistematiche. Sotto questo profilo, la Stella descrisse due nuove specie, Monodella argentarii e Pseudammnicola reatina, ed esaminò la biologia dei laghi Albano, Monterosi, Martignano, Giulianello e Nemi. Durante gli ultimi anni della vita riassunse le sue conoscenze nel manuale Fondamenti di Limnologia nonché in numerose voci per enciclopedie e compendi faunistici.

Instancabile nel promuovere le indagini sulle acque continentali in Italia, fondò nell’Istituto zoologico romano una sezione per la faunistica e l’ecologia delle acque continentali e formò numerosi allievi, come Fiorenza Margaritora, Delio Ruggiu (1934-2004)  e Marcello Bazzanti, che poi proseguirono sul suo cammino. Dal 1972 al 1977 fu membro del comitato scientifico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) per la protezione delle coste e delle lagune. Nel 1979 le fu assegnata dal Ministero della pubblica istruzione la medaglia d’oro dei benemeriti della scuola. Alla sua morte lasciò appositi fondi per la creazione di una borsa di studio “Emilia Stella” da devolvere a giovani ricercatori disponibili ad eseguire ricerche presso l’Istituto italiano di idrobiologia di Pallanza.

 

Corso di idrobiologia: anno 1958-59, Roma, Fonte del libro, 1959.

 

Calanoidi (Crustacea, Copepoda, Calanoida), Roma, Consiglio nazionale delle ricerche, 1982.

 

Crustacea: Copepoda: Calanoida (d'acqua dolce), Bologna, Calderini, 1984.

 

Fondamenti di limnologia. Guida allo studio delle acque continentali (con la collaborazione di Fiorenza G. Margaritora e Graziella Mura), Roma, Edizioni dell'ateneo, 1984.

 

Ianula: An Account of the History and Development of the Lago di Monterosi, Latium, Italy, ed. by G. Evelyn Hutchinson, Enrico Bonatti, Ursula M. Cowgill, Clyde E. Goulden, Elaine A. Leventhal, M. E. Mallett, Fiorenza Margaritora, Ruth Patrick, A. Racek, Selwyn A. Roback, Emilia Stella, J. B. Ward-Perkins, Thomas R. Wellman, in «Transactions of the American Philosophical Society», New Ser., Vol. 60, No. 4, 1970, pp. 1-178.

F. G. Margaritora, Emilia Stella, 1909-1994, in «Memorie dell’Istituto italiano di idrobiologia», 53, 1995, pp. 1-6.

Ariane Dröscher
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