Gervasi Isotta Proserpina Saffa

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Isotta Gervasi in bicicletta.

Nata: 21 Novembre 1889 (Castiglione di Ravenna)

Morta: 17 Giugno 1967 (Modena)

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Primogenita di otto sorelle, Isotta Gervasi nasce il 21 novembre 1889 a Castiglione di Ravenna. Il padre Emilio, un imprenditore edile, e la madre, Virginia Ridolfi, pongono molta cura nell’educazione delle loro figlie. Isotta studia medicina e chirurgia all’Università di Bologna e diventa, nel 1916, assistente di Riccardo Simonini nella Clinica pediatrica dell’Università di Modena. Nel 1917 si laurea e, due anni più tardi, ottiene la specializzazione in pediatria.

Nel 1919 ottiene la condotta medica a Savarna e a San Zaccaria nel ravennate, esercitando anche come pediatra. Sa superare le perplessità della gente nel trovarsi davanti a un medico donna, dimostrando professionalità, disponibilità e determinazione. Affronta gli spostamenti nella sua zona, spesso resi difficili da traversate di corsi d’acqua, strade fangose e abbondanti nevicate, in bicicletta, acquistando solo alla fine degli anni Venti una Fiat 509 e poi una Balilla. Nel 1933 lascia la condotta e apre un ambulatorio a Ravenna, ma durante la guerra le è affidata la condotta di Savio e, per mancanza di benzina, riprende i suoi spostamenti in bicicletta.

Dopo la guerra, non dedicandosi soltanto alla professione medica, entra in contatto con i maggiori rappresentanti della cultura romagnola; stringe amicizia con Grazia Deledda (1871-1936), Lina Sacchetti (1894-1988), Aldo Spallicci (1886-1973) e Giuseppe Valentini (1907-); frequenta i salotti e si appassiona allo sport e al volo. Lavora fin quasi alla morte, avvenuta all’età di 78 anni, il 17 giugno 1967 nella casa di sua sorella a Modena.

 


Isotta Gervasi era una figura molto popolare a Cervia. Per la sua dedizione agli ammalati poveri e per i suoi spostamenti sulle due ruote, entra nelle leggende popolari come “angelo in bicicletta”. Nel 1965 la Fondazione Carlo Erba ha assegnato a Isotta Gervasi, prima donna a ricevere questo riconoscimento, il premio Missione medico. Nel 1972 il comune di Cervia le ha dedicato una strada nei pressi del porto e una scuola media. Il 7 gennaio 2001 Cervia l’ha consacrata “cervese del secolo”.


Guido Crepax (1933-2003) la immortalò in una copertina della rivista «Tempo medico», mentre la poetessa Grazia Deledda le dedicò un elzeviro su «Il Corriere della Sera» del 30 agosto 1935: «La dottoressa è bella, elegante, alla sera si trasforma come la fata Melusina, con i suoi vestiti e i suoi gioielli sfolgoranti e gli occhi e i denti più sfolgoranti ancora: una fata lo è anche davanti al letto del malato, sia un principe o un operaio, al quale, oltre alla sua cura sapientissima, regala generosamente bottiglie di vino antico, polli e fiori. Il suo nome è Isotta.»


F. Gàbici, F. Toscano, Scienziati di Romagna, Milano, Sironi editore, 2006.

M. Ricci, E. Gagliardi, Nel paese del vento. Grazia Deledda, Lina Sacchetti, Isotta Gervasi a Cervia, Ravenna, Longo editore, 1998.

 


Ariane Dröscher
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