Francini Corti Eleonora

«« indietro
Eleonora Francini Corti. [de Ceglia, 2007, p. 508].

Nata: 14 Luglio 1904 (Sesto Fiorentino, Firenze)

Morta: 14 Febbraio 1984 (Firenze)

Esplora album (3 foto)

Eleonora Francini nasce il 14 luglio 1904 a Sesto Fiorentino da Enrico Francini e Vittoria Marinai. Dopo il liceo, studia scienze naturali all’Università di Firenze, interessandosi in particolare agli insegnamenti botanici di Giovanni Negri (1877-1960) e di Enrico Carano (1877-1943). Si laurea nel 1926, avvicinandosi a Alberto Chiarugi (1901-1960), sotto la cui guida esegue ricerche nei campi dell’anatomia, dell’embriologia e della cariologia vegetale, lo studio del nucleo cellulare. Viene nominata assistente nell’Istituto botanico di Firenze, indi passa come aiuto all’Università di Pisa dove consegue, nel 1932, la libera docenza in botanica. Impartisce anche un corso libero in Complementi di botanica farmaceutica.

Nel 1939 vince il concorso a cattedra e viene chiamata alla Facoltà di agraria di Bari ove ricopre anche il ruolo di prefetto dell’Orto di botanica farmaceutica. Eleonora Francini vi rimane fino al 1961, impartendo corsi di botanica generale e di botanica sistematica per la Facoltà di agraria e di botanica farmaceutica per gli studenti di farmacia. Tra le sue allieve sono Albina Messeri (1904-1972), Irma Pierpaoli (1891-1967), Lucrezia Mangini (1922-1986) e Vittoria Armenise (1926-). Tra gli allievi troviamo Gian Tommaso Scarascia Mugnozza (1926-), rettore dell’Università di Viterbo, che diventerà presidente dell’Accademia nazionale delle scienze detta dei XL. Eleonora Francini pone massima importanza alla riorganizzazione istituzionale della botanica, fondando, nel 1948, l’Istituto botanico, che nel 1952 passa dalla Facoltà di agraria a quella di scienze matematiche, fisiche e naturali, e che nel 1957 riceve una nuova ampia sede, dotata di un orto e di un erbario dedicato alla flora pugliese. Dal 1956 al 1961 è per due trienni preside della Facoltà di scienze e per un biennio membro del Consiglio di amministrazione dell’ateneo.

Nel 1952 sposa il suo collega Roberto Corti, professore alla Facoltà di agraria di Firenze; nel 1961 passa anche lei all’Ateneo fiorentino, chiamata a succedere al suo maestro Alberto Chiarugi alla cattedra di Botanica. Lascia l’orto barese alla sua allieva Albina Messeri, svolgendo la funzione di direttrice di quello fiorentino fino al 1974.

Nel 1955 è eletta socio corrispondente dell’Accademia nazionale dei Lincei e 16 anni più tardi socio nazionale. Inoltre, è membro della International Society of Plant Morphologists, dell’Accademia pugliese delle scienze, dell’Accademia toscana di scienze e lettere e di molte altre.

Nel 1982 è colta da infermità e muore due anni dopo, il 14 febbraio 1984, a Firenze.


I primi importanti lavori di Eleonora Francini riguardano gli aspetti genetico-evolutivi di alcuni processi riproduttivi specifici delle piante. Al 1930 risale un esaustivo lavoro sull’apomissia nell’arbusto Ochna serrulata, cioè un processo di riproduzione asessuale presente in molte specie vegetali che porta a progenie geneticamente identiche alla pianta madre. In un successivo lavoro indaga nei generi Cypripedium e Paphiopedium il fenomeno della variabilità cromosomica nello stesso individuo.

Nel medesimo periodo inizia a interessarsi anche di fitogeografia e di ecologia, compilando monografie sulla vegetazione del laghetto di Sibolla e del Monte Ceceri. Durante il suo lungo soggiorno a Bari intensifica l’attenzione su questo tema, raccogliendo intorno a sè un folto gruppo di studiosi e conoscitori della flora pugliese. Compie una sorta di mappa della flora pugliese, avanzando pure ipotesi circa la sua origine, descrive tre stazioni rocciose salentine prospicienti l’Adriatico con alcune specie endemiche, fa studi di ecologia comparata su alcuni alberi dei generi Pinus e Quercus, indaga altresì sulla vegetazione spontanea e avventizia lungo i margini stradali e quella infestante delle colture agrarie, nonché sul rapporto tra pianta e ambiente. Un ulteriore filone di ricerche concerne il comportamento degli ovuli delle gimnosperme.

A Firenze conclude alcuni lavori cominciati a Bari, ma coglie soprattutto l’occasione per cimentarsi nel nuovo ramo di ricerche di microscopia elettronica, mentre compila alcuni studi sulla storia della botanica italiana. Nel 1976 si reca in Perù, Costarica e Messico per effettuare ricerche sugli adattamenti all’epifitismo delle Bromeliacee.

 


Apomissia in Ochna serrulata Wolp, in «Nuovo giornale di botanica italiana», 37, 1930, pp. 1-250.

Ricerche sulla vegetazione dell’Etruria marittima. II. La vegetazione del laghetto di Sibolla, in «Nuovo giornale di botanica italiana», 43, 1936, pp. 62-130.

(con Albina Messeri) L’isola di Marettimo dell’arcipelago delle Egadi e la sua vegetazione, in «Webbia», 11, 1956, pp. 607-846.

Caratterizzazione ultrastrutturale del citoplasma della cellula della diade funzionante nell’ovulo di Paphiopedilum spicerianum Pfitz, in «Giornale botanico italiano», 73, 1966, pp. 83-84.

Epifitismo ed evoluzione, in «Simposio dell’Accademia nazionale dei Lincei», 57, 1981, pp. 123-184.


F. P. De Ceglia, Eleonora Francini, in Scienziati di Puglia, secoli V a.C. – XXI d.C., a cura di F. P. de Ceglia, Bari, Mario Adda Editore, 2007, pp. 508-510.

G. Mazzolani, Francini, Eleonora, in Dizionario biografico degli italiani, 50, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1998, pp. 144-146.

M. Ogilvie, J. Harvey, eds, The biographical dictionary of women in science. Pioneering lives from ancient times to the mid-20th century, New York-London, Routledge, 2000, p. 464-465.


Ariane Dröscher
Cerca
Scriveteci

Avete un nuovo nominativo, una data, un'immagine, una qualsiasi segnalazione per arricchire il nostro sito?

scienzaa2voci@unibo.it

Brand Unibo.it

© Copyright 2004-2010 - ALMA MATER STUDIORUM - Università di Bologna
Via Zamboni, 33 - 40126 Bologna - Partita IVA: 01131710376
Informativa sulla Privacy - Sistema di identità di ateneo