Scurti Ceruti Jole

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Jole Scurti Ceruti. [Roero, 1999, p. 158].

Nata: 1922 (Torino)

Morta: 1981 (Torino)

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Figlia di Francesco Scurti, direttore della Stazione di chimica agraria di Torino, e di Consolina Iachia, Jole nacque a Torino nel 1922. Studiò con Carlo Cappelletti presso l’Istituto botanico del locale ateneo e nel 1944 si laureò in scienze naturali.

Le tappe della sua carriera accademica sono scandite dalla libera docenza in patologia vegetale conseguita nel 1952 e da quella in micologia ottenuta nel 1963. Ricercatore del Ministero dell’agricoltura, dal 1963 al 1980 fu incaricato esterno di micologia nell’Università di Torino, ove, infine, ricoprì una delle prime cattedre di micologia istituite in Italia.

La lunga collaborazione con industrie come Farmitalia, l’Istituto Giacomo Piccarolo delle Cartiere Burgo o con organismi quali l’Istituto zooprofilattico, nonché la nomina nel 1965 a socio corrispondente dell’Accademia di agricoltura di Torino evidenziano l’indirizzo applicativo che la Scurti seppe imprimere alle sue ricerche.

Del resto, la scuola micologica torinese ha spesso manifestato accanto ai consueti studi di sistematica e di biologia cellulare una peculiare attenzione alle indagini in grado di apportare innovazioni significative alla produzione agricola.

Jole si è incamminata lungo questa linea di ricerca, dapprima, studiando differenti agenti fitopatogeni delle piante; quindi, si è preoccupata di valorizzare la produzione del fungo prataiolo selezionandone ceppi di rilevante valore alimentare ed economico.

In seguito i suoi interessi si sono indirizzati verso la micologia medica e veterinaria, analizzando tanto la possibilità dei funghi di veicolare sostanze parassitarie nell'uomo e negli animali, quanto la loro capacità di produrre sostanze antibiotiche.

Sotto questo profilo, la notorietà della Scurti è legata alle sue indagini biochimiche sulle proprietà antibiotiche della Calvatia lilacila, un tipo di vescia che può raggiungere dimensioni ragguardevoli. Esse hanno ottenuto una visibilità internazionale nel 1974 nelle pagine della prestigiosa rivista di chimica organica, «Tetrahedron Letters».

Spicca inoltre una serie di lavori sperimentali volti a identificare e isolare svariate micotossine, ovvero quelle sostanze biochimiche tossiche che possono entrare nel ciclo produttivo dei mangimi o contaminare le derrate alimentari con conseguenze rischiose per l’industria zootecnica e per la salute dell’uomo.

Infine, va segnalato un ulteriore gruppo di articoli nei quali, partendo da un’analisi dell’attività enzimatica grazie alla quale i funghi sono in grado di demolire la lignina, ella è giunta ad una conoscenza del processo biologico che sta alla base della formazione dell’humus più aderente alla realtà e di particolare importanza per il settore dei fertilizzanti.

Alle doti di studiosa, testimoniate da oltre cento lavori a stampa, la Scurti ha unito un’abilità organizzativa che si è espressa nella creazione di un team di ricerca in micologia applicata all’interno del quale ha fatto dialogare fra loro studiosi provenienti da differenti discipline.

Si è spenta a Torino nel 1981.

«Per rivolgersi con finalità concrete a questi argomenti era necessario, all’epoca in cui la Ceruti Scurti iniziò le sue ricerche, esser dotati di una preveggenza rara, o meglio di una fantasia creativa da biologo di non comune levatura, chè le micotossine sembravano in Italia un puro oggetto di speculazione astratta e solo presso alcune scuole straniere, soprattutto in Inghilterra, si dava credito all’importanza di questo nuovo campo d’indagine. […] Ma rileggendo ora i suoi lavori si direbbe che ella percepisse, già allora, perfettamente quale importanza biologica avessero queste sostanze e questo risalta chiaro proprio da una comunicazione alla nostra Accademia nel lontano 1965».

(S. Scannerini, In memoria di Jole Ceruti Scurti, «Annali dell’Accademia di agricoltura di Torino», v. 124, 1981-82, pp. 169-170).

«Il riconoscimento del mondo universitario alla sua opera venne quando la malattia stava per toglierla, nel breve volgere di un anno, ai suoi studi ed ai suoi affetti. Ed ella sopportò il morbo che la stava distruggendo con la stessa tranquilla ostinatezza con cui proseguiva le sue ricerche. Continuò il suo lavoro di laboratorio fino alla fine. Dieci giorni prima di morire fece ancora lezione ai suoi studenti e lasciò dietro di sé, frutto di questo periodo di sofferenza, tre lavori che uscirono postumi e chiudono la sua vita e la sua opera».

(S. Scannerini, In memoria di Jole Ceruti Scurti, «Annali dell’Accademia di agricoltura di Torino», v. 124, 1981-82, p. 173).

Azione a distanza del micelio nelle neoformazioni da Ustilago Maydis, «Nuovo giornale botanico italiano», n.s., vol. LVI, 1949.

Sulla demolizione della cellulosa e della lignina per opera dei funghi lignicoli, «Nuovo giornale botanico italiano», n.s, vol. LXIII, 1956.

(con G. Borzini), Colture monosporiche di prataiolo (Psalliota campestris f. coltivata) e caratteri dei ceppi ottenuti, «Bollettino del laboratorio sperimentale ed osservatorio di fitopatologia», n.s., XX, 1957.

Le malattie delle piante. Malattie non parassitarie, da virus, e da parassiti vegetali, Torino, Loescher editore, 1958.

(con G. Cantini), Prime indagini sulla tossicità di miceti isolati da mangimi, «Atti del secondo congresso internazionale di medicina veterinaria», Torino, 1965.

(con G. Cantini, G. Di Modica, S. Tira), Patulina e griseofulvinada un Penicillium della serie Urticae isolato da mangime, «Atti dell’Accademia delle scienze di Torino», 104, 1969.

(con N. Fiussello, R. Jodice), Influenza dei funghi nei processi di umificazione. 1. Attività di Basidiomiceti lignicoli su cortecce di pioppo, «Alliona», 16, 1970.

(con N. Fiussello, G. Cantini), Metaboliti ad azione estrogena prodotti da miceti, «Alliona», 17, 1971.

Influenza dei funghi nei processi di umificazione. 2. Attività di Coprinus fimetarius (L.) Fr., «Alliona», 17, 1971.

(con N. Fiussello, R. Jodice), Influenza dei funghi nei processi di umificazione. 3. Utilizzazione della lignina, lignosulfonato, acidi, umici e fulvici da parte dei miceti in relazione alla presenza di fenolossidasi, «Alliona», 18, 1972.

(con Gasco, V. Mortarini, E. Menziani, M.A. Bianco), An antibacterical and antifungal comp-ound from Calvatia lilacina, «Tetrahedron letters», 38, 1974.

(con N. Fiussello, R. Jodice), Attività ligninolitica di Botrytis cinerea e di Penicillium cyclopium verificata con tecniche cromatografiche, «Alliona», 20, 1974-75.

Attività antibiotica di Panaeolus in coltura, «Atti dell’Accademia delle scienze di Torino», 109, 1974-75.

S. Scannerini, In memoria di Jole Ceruti Scurti, «Annali dell’Accademia di agricoltura di Torino», v. 124, 1981-82, pp. 163-177 (con elenco delle pubblicazioni).

S. Scannerini, Jole Scurti, in La Facoltà di scienze matematiche fisiche naturali di Torino 1848-1998, a cura di C.S. Roero, vol. II, I docenti, Torino, Deputazione subalpina di storia patria, 1999, pp. 157-159 (con ritratto).

G. Giacobini, a cura di, La memoria della scienza, Musei e collezioni dell'Università  di Torino, Torino, Fondazione CRT, 2003.

R. Caramiello, Jole Scurti Ceruti, in Numeri, atomi, alambicchi. Donne e scienza in Piemonte dal 1840 al 1960. Parte I, a cura di E. Luciano, C.S. Roero, Torino, Centro studi e documentazione pensiero femminile, 2008, pp. 187-193 (con ritratto ed elenco delle pubblicazioni).

 

Sandra Linguerri
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