Conti Armellini Gabriella

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L'osservatorio astronomico di Roma a Monte Mario. [Monaco,  2000, p. 178].

Nata: 19 Marzo 1891 (Roma)

Morta: 8 Novembre 1974 (Roma)

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Nata a Roma il 19 marzo 1891, Gabriella Conti si laureò in fisica all’Università di Napoli nel 1919. Insegnò per qualche tempo fisica e matematica al Liceo "Pietro Giannone" di Benevento e, contemporaneamente, fu assistente presso l’Osservatorio astronomico di Collurania (Teramo) guidato da Vincenzo Cerulli, ove prestò servizio dall’ottobre del 1919 all’aprile del 1922.

Ottenuto il trasferimento nell’Osservatorio del Campidoglio in Roma, divenne astronomo aggiunto e poi astronomo di prima classe, proseguendo e terminando la propria carriera presso la nuova sede della specola capitolina inaugurata nel 1938 in Monte Mario, il più alto dei colli che sorgono attorno a Roma.

Nel 1923 aveva sposato Giuseppe Armellini, direttore dell’Osservatorio del Campidoglio e principale artefice della creazione di quello su Monte Mario che dotò di un’imponente torre solare e di una moderna strumentazione.

In tale contesto, la Conti si occupò soprattutto di astronomia posizionale, solare e fotometria visuale, producendo una trentina di lavori pubblicati prevalentemente negli «Astronomische nachrichten», nei «Rendiconti dell’Accademia dei Lincei», nelle «Memorie della società astronomica italiana», oltre che sui «Contributi dell’osservatorio astronomico di Roma».

Tra i principali argomenti studiati si segnalano: le osservazioni meridiane e fotografiche di grandi pianeti allo scopo di indagarne le perturbazioni nonché di asteroidi e comete; le misure quotidiane del diametro orizzontale del Sole al momento del passaggio al meridiano utilizzate per le analisi delle «pulsazioni» solari; l’esame della radiazione solare, tanto integrale quanto per le varie lunghezze d’onda, eseguito perlopiù in collaborazione con Teresa Fortini e Maria Antonietta Giannuzzi.  

Nell’ambito della fotometria celeste, approfondì il potere riflettente dei cosiddetti “mari lunari” (zone scure apparentemente pianeggianti). Una volta notato che esso è  quasi identico a quello del basalto, dedusse correttamente che i “mari” sono formazioni geologiche di origine vulcanica, costituiti da colate di lava solidificata.

Infine, completano le sue ricerche le osservazioni meteorologiche, il confronto dei cataloghi calorimetrici, la determinazione esatta dell’ora che la Specola comunicava ogni giorno al comune di Roma per il servizio orario della città.

Nominata Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica per speciali benemerenze verso la nazione, nel 1961 fu insignita della Medaglia d’oro dal Ministero della pubblica istruzione. Nello stesso anno andò in pensione.

È deceduta a Roma l' 8 novembre 1974.

 


«All’attività astronomica la dott. Armellini Conti aggiungeva l’assidua opera di amministratrice dell’Istituto, in un’epoca in cui tale compito era affidato al direttore, alleviando così di non poco il lavoro del marito. Tutti i collaboratori ricordano l’affabilità e la signorilità con la quale essa sapeva inserirsi nella vita dell’Osservatorio. Dedita alla ricerca scientifica ed alla famiglia (i coniugi Armellini avevano adottato tre piccole bimbe), la sua eletta bontà d’animo si esprimeva in opere di bene, tanto più meritorie quanto più concrete, dirette verso esseri abbandonati o perseguitati».

(M. Cimino, Dott. Gabriella Armellini Conti, «Memorie della società astronomica italiana», XLVI, 1975, pp. 127-128).

Il clima di Roma: riassunto delle osservazioni meteorologiche dell'ultimo decennio, Roma, Tip. Centenari, 1924. 

(con G. Armellini), Ricerche sopra la variazione dell’intensità luminosa della Luna durante l’eclisse totale del 14 giugno 1924, «Rendiconti della R. Accademia nazionale dei Lincei, classe di scienze fisiche, matematiche e naturali», s. 5a, XXXIII, 2, 1924. 

(con G. Armellini), Sopra l’albedine visuale dei mari lunari, «Rendiconti della R. Accademia nazionale dei Lincei, classe di scienze fisiche, matematiche e naturali», s. 5a, XXXIII, 2, 1924. 

(con G. Armellini), Osservazioni di posizione del pianeta Urano in occasione della sua congiunzione con 96 Acquari, «Rendiconti della R. Accademia nazionale dei Lincei, classe di scienze fisiche, matematiche e naturali», s. 6a, I, 1925.  

Le macchie solari, «Calendario dell’osservatorio astronomico di Roma», nuova serie, vol. I, 1925.

Il clima di Roma, « Calendario del R. osservatorio astronomico di Roma sul Campidoglio», nuova serie, vol. I, 1925.

Il clima di Roma, «Calendario del R. osservatorio astronomico di Roma sul Campidoglio», nuova serie, vol. II, 1926.

Il pianeta Marte, « Calendario del R. osservatorio astronomico di Roma sul Campidoglio», nuova serie, vol. II, 1926.

Generalità sul clima romano, «Calendario del R. osservatorio astronomico di Roma sul Campidoglio», nuova serie, vol. III, 1927.

Il ciclone dell'aprile 1926, «Calendario del R. osservatorio astronomico di Roma sul Campidoglio», nuova serie, vol. III, 1927.

 Sul confronto dei cataloghi colorimetrici di Hagen, Sestini, Osthoff e Kruger, «Rendiconti della R. Accademia nazionale dei Lincei, classe di scienze fisiche, matematiche e naturali», s. 6a, VI, 1927. 

Osservazioni colorimetriche eseguite durante l'eclisse totale di Sole del 29 giugno 1927, «Rendiconti della R. Accademia nazionale dei Lincei, classe di scienze fisiche, matematiche e naturali», s. 6a, IX, 1929. 

Caterina Scarpellini, «Calendario del R. osservatorio astronomico di Roma sul Campidoglio», nuova serie, vol. VI, 1930.

 

Osservazioni meridiane di stelle di Eros, «Rendiconti della R. Accademia nazionale dei Lincei, classe di scienze fisiche, matematiche e naturali», s. 6a, XIII, 1931. 

(con G. Armellini), Ricerche sopra le variazioni dell’assorbimento atmosferico ed osservazioni varie, «Rendiconti della R. Accademia nazionale dei Lincei, classe di scienze fisiche, matematiche e naturali», s. 6a, XIV, 1931. 

Relazioni tra la temperatura invernale e la temperatura estiva a Roma, «Rendiconti della R. Accademia nazionale dei Lincei, classe di scienze fisiche, matematiche e naturali», s. 6a, XXIII, 1936. 

La pioggia a Roma negli ultimi cento anni, «Rendiconti dell'Accademia nazionale dei Lincei, classe di scienze fisiche, matematiche e naturali», serie VIII, vol. I, fasc. 3-4, 1946.

 

La pioggia invernale a Roma dal 1825 al 1949, «Rendiconti dell' Accademia Nazionale dei Lincei, classe di scienze fisiche, matematiche e naturali», serie VIII, vol. VI, fasc. 4, 1949.

 


Osservatori astrofisici-astronomici e vulcanologici italiani, Roma, Ministero della pubblica istruzione, 1956, pp. 210-213, 218. 

M. Cimino, Dott. Gabriella Armellini Conti, «Memorie della società astronomica italiana», XLVI, 1975, pp. 127-128.

G.F. Serio, D. Randazzo, Astronomi italiani dall’Unità d’Italia ai nostri giorni: un primo elenco, Firenze : Società Astronomica Italiana Editore, 1997, p. 32.

G. Monaco, L'astronomia a Roma. Dalle origini al Nocevento, Cremona, Osservatorio astronomico di Roma, 2000.

D. Randazzo, Astronomi in Italia dall'Unità ai giorni nostri, http://www.astropa.unipa.it/biblioteca/Astronomi/frameset.html


Sandra Linguerri
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