Scarpellini Caterina

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Caterina Scarpellini

Nata: 29 Ottobre 1808 (Foligno)

Morta: 25 Novembre 1873 (Roma)

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Caterina Scarpellini si trasferisce diciottenne a Roma da Foligno, allora parte dello Stato Pontificio, per seguire lo zio Feliciano Scarpellini (1762-1840), nominato direttore dell’osservatorio del Campidoglio dell’Università La Sapienza di Roma nel 1826. Scarpellini, già professore di "fisica sacra" e di astronomia  all’Università dal 1816, si prende cura dell’educazione scientifica della nipote, che diventa così sua assistente.
A Roma Caterina conosce il marito, Erasmo Fabri, anch’egli studente dello zio e poi primo assistente all’osservatorio del Campidoglio; Fabri assume il cognome della moglie. Gli Scarpellini rimangono a lavorare all’osservatorio anche durante la direzione di Ignazio Calandrelli che subentra nell’incarico dopo la morte di Feliciano Scarpellini.
In possesso di un’ottima conoscenza del sistema solare e delle costellazioni, unita ad un'eccellente preparazione tecnica, il compito di Caterina consiste principalmente nella raccolta di dati di osservazione e di misurazione di variabili fisiche nel campo della meteorologia e dell’astronomia.
I risultati di tali indagini vengono diffusi grazie ad un’intensa attività pubblicistica sul periodico «Corrispondenza scientifica», fondato dal marito nel 1847. Lo scopo della rivista per gli Scarpellini è appunto quello di diffondere i lavori scientifici e tecnici prodotti in Italia ed all’estero: vengono pubblicate comunicazioni da istituzioni straniere quali l’Accademia delle scienze di Parigi, l’Associazione per l’avanzamento delle scienze inglese e la Reale accademia delle scienze di Bruxelles. Il periodico degli Scarpellini viene accompagnato da due supplementi: il «Bullettino nautico e geografico», inteso come strumento di informazione sulle scienze nautiche e geografiche per i naviganti, e il «Bullettino delle osservazioni ozonometriche-meteorologiche», fondato e diretto da Caterina stessa al fine di pubblicare i resoconti degli osservatori del Campidoglio e di Civitavecchia.
«Corrispondenza scientifica» le permette di rendere pubblici i suoi lavori e di rimanere in contatto con la comunità scientifica italiana. E’ del 1856 la prima comunicazione sui rilievi ozonometrici, che porterà avanti con frequenza giornaliera fino all’anno precedente alla sua morte nel 1873. Molti contributi significativi nel campo dell’astronomia compaiono negli anni ’60: nel 1862 esce a sua cura il primo catalogo italiano sugli sciami di meteore, tema sul quale continua a lavorare e pubblicare. Nel 1868 esce una ricerca effettuata dal 1861 al 1867 sulle meteore Perseidi e Leonidi, forse la più importante, dedicata a Giovanni Schiaparelli (1835-1910), direttore dell’osservatorio di Brera.
L’attività della Scarpellini era nota e stimata dai colleghi; il tentativo intrapreso insieme al marito di instaurare e mantenere un coordinamento tra le istituzioni scientifiche presenti nella penisola era riconosciuto dai direttori delle diverse stazioni meteorologiche, che inviavano regolarmente a «Corrispondenza scientifica» i loro dati.
Tale atteggiamento trovò resistenze nel clima politico del Risorgimento, soprattutto nell’ultimo decennio precedente l’annessione di Roma allo Stato italiano nel 1870. In tale contesto anche il noto astronomo gesuita Angelo Secchi (1818-1878) venne accusato di connivenza con i nemici dello Stato Pontificio. Ciò influì su Caterina, che decise di pubblicare in forma anonima sul «Bullettino nautico e geografico» due articoli contenenti alcune sue osservazioni.
Fu eletta membro della Società dei Georgofili di Firenze e dell’Accademia dei Quiriti a Roma, così come dell’Accademia di storia naturale di Dresda nonché della Società imperiale dei naturalisti di Mosca; non entrò invece mai a far parte dell’Accademia papale dei nuovi lincei, che pure aveva visto lo zio Feliciano tra i promotori della sua rinascita nel 1801. Quando la Scarpellini iniziò a pubblicare le sue ricerche, l’Accademia pontificia dei nuovi lincei elesse nel 1856 una donna tra i suoi membri, la botanica Elisabetta Fiorini Mazzanti.


Il nome di Caterina Scarpellini è tuttora noto anche perché legato ad una nuova cometa di cui ella medesima diede notizia nel 1854 con Notizie diverse: una nuova cometa, apparsa sul «Giornale di Roma» e su «Corrispondenza scientifica». Per quanto successivamente venne riconosciuto anche da lei stessa che la cometa in questione era già stata osservata due settimane prima, si è continuato ad attribuire la scoperta alla Scarpellini. Il valore scientifico delle sue ricerche venne riconosciuto tanto dallo Stato italiano, che la insignì di una medaglia d’oro nel 1872, quanto dai colleghi, come dimostra l’appartenenza alla Società dei Georgofili e all’Accademia dei Quiriti.

Osservazioni ozometriche istituite in Roma nell'agosto 1856 da Caterina Scarpellini all'altezza di metri 60,43 sul livello del mare e Lettera di Paolo Peretti sopra un odore particolare emanantesi dalle cartoline ozonizzate notato nel settembre 1856, «Giornale arcadico», t. 145, 1857

Il grande ecclisse solare del luglio 1860 osservato da Caterina Scarpellini sul Campidoglio, «Bullettino della corrispondenza di Roma per l'avanzamento delle scienze», A. 12., n. 25, 1860

Il passaggio di mercurio avanti il sole osservato in Roma da Caterina Scarpellini il 12 novembre 1861, Roma 1861

Intorno alle stelle filanti periodiche del 10 agosto: lettera al sig. prof. Antonio Villa, Milano,Agnelli, 1863

La sabbia caduta in Roma nelle notti del 21 e 23 febbraro 1864 confrontata con la sabbia del deserto di Sahara, (di Paolo Peretti e Caterina Scarpellini), Roma, Tipografia delle Belle arti, 1865

Meteorologia italiana, Roma Stazione del Campidoglio, Padova, Tip. Bianchi, 1865

Gli uranatmi, ossia stelle cadenti del periodo di novembre 1868 osservati in Roma ed in Civitavecchia, Roma,Tipografia delle belle arti, 1868

Colpo d'occhio su' grandi fenomeni atmosferici notati alla privata stagione Meteorologica in Roma negli anni 1865, 1866, 1867 in relazione alle burrasche, Roma, Tip. delle Belle Arti, 1868

Catalogo degli Uranatmi (ossia stelle cadenti) osservati ... negli anni 1861, 1862, 1863, 1864, 1865, 1866, 1867, Roma, Tip. delle Belle arti, 1868    

Alla nobile donna Chiara De Luca nipote dell'illustre defunto, «Bollettino Ozometrico-Metereologico della privata Stazione di Roma», Agosto 1869

Un omaggio alla memoria di Benedetto Trompeo, medico della Regina Maria Cristina, vedova di Sardegna, «Nuovo giornale illustrato universale», anno V, numero 27, 1872

Meteorologia medica: poche parole sulla presente carta grafica della epidemia di vajuolo in Roma dall'ottobre 1871 al giugno 1872 e suoi rapporti coll'ozono atmosferico (di Caterina Scarpellini e di Paolo Peretti), Roma, Stabilimento tipografico di G. Via, 1873

    


O. Greco, Biblio-biografia femminile italiana del XIX secolo, Venezia, 1875, pp. 446-447

A. Rebière, Les femmes dans la science, Paris, Librairie Nony & Cie, 1897, p. 250

C. Villani, Stelle femminili, Napoli, Tipografia Aldina, 1913

M. Bandini Buti (a cura di), Enciclopedia biografica e bibliografica degli italiani. Serie VI, Poetesse e scrittrici, vol. II, EBBI Istituto editoriale italiano, Bernardo Carlo Tosi, Roma, 1942, p. 242

M. Ogilvie, J. Harvey (a cura di), The biographical dictionary of women in science. Pioneering lives from ancient times to the mid-20th century, New York-London, Routledge, 2000, p. 1156

E. Gabbiani, Le sonnambule. Storia delle presenze femminili nell’astronomia, saggio reperibile in formato pdf all’indirizzo http://www.a-i-f.it/STORIA/Download/PDF/Gabbiani%202001.pdf

D. Randazzo, Astronomi in Italia dall’Unità ai nostri giorni, ricerca pubblicata sul sito della “Società Astronomica Italiana già degli Spettroscopisti”  e consultabile all’indirizzo http://www.sait.it/introduzione.html



Francesca Patuelli
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